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Robert Fico sfida l’Ue: “Il 9 maggio sarò a Mosca, nessuno può ordinarmi dove andare”

FILE: Militari russi marciano durante la parata militare del Giorno della Vittoria nella Piazza Rossa di Mosca, 9 maggio 2024
FILE: Militari russi marciano durante la parata militare del Giorno della Vittoria nella Piazza Rossa di Mosca, 9 maggio 2024 Diritti d'autore  AP Photo
Diritti d'autore AP Photo
Di Aleksandar Brezar & AP
Pubblicato il
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Il premier slovacco Robert Fico conferma la sua presenza alla parata del 9 maggio a Mosca, ignorando gli avvertimenti dell’UE. Crescono le tensioni per la sua linea pro-Cremlino e le proteste in patria

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Il primo ministro slovacco Robert Fico ha replicato duramente alle critiche dell’Unione europea sul suo annunciato viaggio a Mosca per la parata del 9 maggio. "Nessuno può ordinarmi dove andare o non andare", ha dichiarato, ribadendo la sua intenzione di partecipare alle celebrazioni del Giorno della Vittoria nella capitale russa.

L’Ue mette in guardia: “Mosca è in guerra, il 9 maggio non è una festa”

L’alto rappresentante dell’Unione europea per la politica estera, Kaja Kallas, ha espresso forte preoccupazione per l’eventuale partecipazione di leader europei alla parata militare russa. "Qualsiasi presenza sarà vista come un segnale preoccupante", ha dichiarato da Lussemburgo, invitando i rappresentanti dei Paesi membri e candidati a recarsi invece a Kiev.

Un gesto simbolico verso Mosca: Fico insiste sulla sua presenza

Fico ha definito “irrispettose” le parole della Kallas. “Sono il primo ministro legittimo di un Paese sovrano”, ha detto in un comunicato ufficiale. “Andrò a Mosca il 9 maggio per onorare i soldati sovietici che hanno liberato la Slovacchia e ricordare le vittime del nazismo”.

La posizione filo-Cremlino di Fico divide la Slovacchia e l’Europa

Tornato al potere nel 2023 con una piattaforma dichiaratamente pro-russa, Fico ha rapidamente invertito il sostegno militare del suo governo all’Ucraina. Ha inoltre criticato le sanzioni Ue contro Mosca e ostacolato il percorso di adesione di Kiev alla NATO, guadagnandosi un ruolo sempre più isolato nel blocco occidentale.

Nessuna visita a Kiev e tensioni interne: proteste contro il governo Fico

Fico è uno dei pochi leader europei a non aver mai visitato l’Ucraina dall’inizio dell’invasione russa nel 2022. In patria, intanto, il suo governo affronta forti contestazioni popolari, soprattutto a causa di una proposta di legge sulle ong, giudicata da molti osservatori internazionali come un tentativo di repressione in stile russo.

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