Israele e Hamas hanno trovato un accordo per la consegna giovedì dei corpi di altri quattro ostaggi in cambio di centinaia di prigionieri palestinesi. Un segnale di distensione per i negoziati che devono giungere a un accordo sulla seconda fase della tregua, con la prima agli sgoccioli
Israele e Hamas hanno dichiarato di aver raggiunto un accordo per la consegna di quattro ostaggi israeliani morti e il rilascio di centinaia di prigionieri palestinesi. Lo scambio avverrà nella notte tra mercoledì e giovedì.
Israele aveva ritardato il rilascio di seicento prigionieri, originariamente previsto per lo scorso fine settimana, per protestare contro il trattamento riservato da Hamas agli ostaggi durante l'ultima liberazione, definito "crudele" da Tel Aviv.
Il gruppo militante palestinese ha descritto il ritardo come una "grave violazione" del fragile cessate il fuoco. La prima fase dovrebbe finire questo fine settimana senza ancora un accordo sui termini della seconda, che dovrebbe includere il completo ritiro di Israele dalla Striscia di Gaza e il rilascio dei 57 ostaggi rimanenti.
Quest'ultimo accordo rappresenta un minimo segnale di distensione nei negoziati.
Lo scambio di ostaggi e prigionieri è previsto per giovedì
Hamas ha dichiarato che l'accordo è stato raggiunto da una delegazione guidata dal leader del gruppo Khalil al-Hayya in visita al Cairo.
Israele rilascerà centinaia di prigionieri insieme a un numero imprecisato di donne e minori detenuti dagli attacchi di Hamas del 7 ottobre 2023.
I prigionieri palestinesi saranno rilasciati "contemporaneamente ai corpi dei prigionieri israeliani di cui era stata concordata la consegna", si legge in un comunicato di Hamas. Il gruppo ha confermato che lo scambio avverrà giovedì.
Non ci sono state conferme immediate da parte del governo israeliano, ma fonti israeliane hanno riferito al quotidiano Haaretz che i corpi dei quattro ostaggi saranno consegnati al valico di Kerem Shalom, nel sud di Gaza.
I funzionari egiziani hanno dichiarato che Hamas ha accettato di consegnare i corpi giovedì senza alcuna cerimonia all'interno della Striscia.
I precedenti scambi, infatti, sono stati inficiati da quelle che Israele, le Nazioni Unite e la Croce Rossa hanno definito cerimonie "umilianti" in cui gli ostaggi israeliani sono stati fatti sfilare da Hamas e costretti a salutare la folla.
Un'ulteriore controversia era scoppiata la scorsa settimana quando i test forensi israeliani avevano stabilito che uno dei corpi restituiti, che doveva appartenere all'ostaggio Shiri Bibas, apparteneva in realtà a una donna non identificata.
I negoziati per la seconda fase del cessate il fuoco
L'accordo mette fine a uno stallo che aveva minacciato di far crollare il cessate il fuoco, dal momento che Hamas aveva affermato che i colloqui per una seconda fase non sarebbe avanzati finché i prigionieri palestinesi non sarebbero stati rilasciati.
Con questo scambio si esauriranno gli obblighi di entrambe le parti nella prima fase della tregua, durante la quale Hamas sta restituendo 33 ostaggi - tra cui otto corpi - in cambio di quasi duemila prigionieri palestinesi.
I colloqui per la seconda fase sarebbero dovuti iniziare settimane fa, ma non è mai successo. C'è ora un lieve ottimismo. Nei prossimi giorni arriverà nella regione l'inviato della Casa Bianca per il Medio Oriente Steve Witkoff, che ha detto di volere che le parti avviino i negoziati.