L'attacco è avvenuto su una strada ad alto scorrimento nella zona di Cesarea, tra Netanya e Haifa. L'attentatore era un 53enne palestinese residente in Israele. L'attacco coincide con l'intensificarsi in Cisgiordania delle operazioni dell'Idf, che ha ammesso infine i fallimenti del 7 ottobre
Tredici persone sono rimaste ferite giovedì in Israele dopo che un'auto è piombata intenzionalmente su una fermata dell'autobus a Pardes Hanna, nell'area di Cesarea, nel centro-nord del Paese. Una ragazza di 17 anni è in gravi condizioni.
La polizia ha reso noto di avere ucciso l'attentatore, un 53 palestinese sposato con una cittadina israeliana e residente nella zona.
L'attacco è avvenuto a un incrocio chiamato Karkur Junction e segue quelli tentati su degli autobus a sud di Tel Aviv la scorsa settimana.
L'attentatore era originario di Jenin, in Cisgiordania, dove da tempo le Forze di difesa israeliane (Idf) conducono operazioni militari addirittura con raid aerei e carri armati, modalità scomparse per decenni e riemerse con la crisi aperta dalla guerra di Gaza.
Giovedì l'esercito israeliano è intervenuto nella città di Salfit, a sud di Nablus. I militari hanno compiuto irruzioni e arresti e minacciato la popolazione palestinese, secondo l'agenzia Wafa.
L'Idf ammette: "Il 7 ottobre un completo fallimento"
L'attacco sferrato da Hamas nel 2023 contro il sud di Israele è stato ''un completo fallimento'' della sicurezza nazionale, si legge in un rapporto pubblicato sempre giovedì al termine di un'indagine interna condotta dall'esercito israeliano.
"L'Idf ha fallito nella missione di proteggere le persone", ha concluso l'indagine, secondo cui 5600 operativi di Hamas sono riusciti a penetrare le difese di Israele quel giorno in tre diverse ondate.
Dal rapporto, ampiamente citato dai media locali e regionali, è emerso che prima dell'attacco i vertici militari ritenevano che Hamas non rappresentasse più una minaccia significativa per Israele e che non fosse interessato a una guerra su larga scala.
Gli analisti dell'Idf avevano stimato inoltre che il gruppo armato palestinese potesse al massimo infiltrarsi in otto punti della barriera di sicurezza, costruita intorno alla Striscia di Gaza, quando in effetti il 7 ottobre i miliziani sfondarono in oltre 60 punti.
Inoltre, il documento indica come Hamas fosse stato sul punto di lanciare un'offensiva altre tre volte in precedenza, sottolineando come Israele avrebbe sottovalutato un attacco anche a fronte di precisi segnali.
“La responsabilità è mia. Ero il comandante dell'esercito il 7 ottobre, e porto anche la piena responsabilità per tutti voi”, ha commentato giovedì l'ex capo di stato maggiore israeliano Herzi Halevi, che si era assunto questa responsabilità già il mese scorso nel rassegnare le proprie dimissioni.