Al via l'ultimo scambio di prigionieri tra Hamas e Israele. I primi due ostaggi sono stati consegnati a Rafah da Hamas alla Croce Rossa e sono già entrati in territorio israeliano. Altri tre ostaggi sono stati consegnati nel campo di Nurseirat, il sesto è stato liberato senza cerimonia
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Ultimo scambio di prigionieri ancora in vita tra Hamas e Israele. L'organizzazione militante ha liberato a Rafah poco dopo le 9 ora locale i primi due ostaggi della lista dei sei comunicata venerdì. Si tratta di Tal Shoham e Avera Mengistu.
L'esercito israeliano ha comunicato poi che i due ostaggi hanno attraversato il confine con Israele.
Shoham è stato tenuto in cattività da Hamas per 505 giorni, mentre Mengistu per 3.821. I due sono stati scortati fuori dalla Striscia di Gaza dalle forze speciali israeliane dopo essere stati consegnati loro dalla Croce Rossa.
I due uomini saranno prima portati in una struttura vicino al confine per un controllo fisico e mentale e per incontrare i familiari, poi saranno trasferiti in un ospedale nel centro di Israele.
Più tardi gli ostaggi Omer Shem Tov, Eliya Cohen e Omer Wenkert sono stati consegnati alla Croce Rossa nel centro di Gaza, a Nuseirat, con la consueta cerimonia di firma di Hamas con il gruppo di soccorso.
Hisham al-Sayed, il sesto ostaggio liberato oggi, sarà consegnato alla Croce Rossa in un terzo luogo, a Gaza City, senza alcuna cerimonia.
Chi sono i prigionieri palestinesi liberati
Le autorità israeliane hanno reso noti i nomi di 602 prigionieri palestinesi che dovrebbero essere rilasciati nel corso della giornata di oggi nell'ambito dello scambio, secondo quanto riportato dai media israeliani. Di questi, 445 sono stati catturati nella Striscia di Gaza dopo il 7 ottobre e saranno rilasciati nell'enclave.
Nael Barghouti, il più longevo detenuto palestinese in una prigione israeliana, imprigionato nel 1978 per aver ucciso un autista di autobus, è uno dei 47 prigionieri palestinesi riarrestati dopo il loro rilascio nello scambio di Gilad Shalit del 2011. Al momento del rilascio sarà deportato all'estero.
Sei dei prigionieri riarrestati dopo lo scambio di Shalit hanno rifiutato di essere deportati all'estero, riferisce la Radio dell'esercito israeliano. Rimarranno in detenzione e altri sei prigionieri saranno invece rilasciati.