Un nuovo studio dell'Università della California, Berkeley, ha rilevato che i discorsi di odio sono aumentati del 50% nei mesi successivi all'acquisto di X, ex Twitter, da parte del miliardario Elon Musk
Secondo un nuovo studio, i discorsi d'odio sono aumentati del 50 per cento sulla piattaforma di social media X nei mesi successivi all'acquisto da parte del miliardario Elon Musk.
Lo studio dell'Università della California Berkeley, pubblicato sulla rivista Public Library of Science, ha utilizzato l'intelligenza artificiale (AI) per raccogliere in modo casuale i post di X che contenevano termini o frasi legati all'incitamento all'odio in inglese, dall'acquisizione di X da parte di Musk (allora noto come Twitter) nell'ottobre 2022 fino al giugno 2023, quando Musk ha lasciato la carica di CEO.
I ricercatori li hanno quindi esaminati per verificare se ogni post soddisfaceva i criteri e per eliminare eventuali duplicati o repost.
Hanno inoltre raccolto un "gruppo di controllo" di post dal gennaio 2022 in poi per confrontare la quantità di odio sulla piattaforma.
Dall'analisi è emerso che l'incitamento all'odio è raddoppiato nelle settimane precedenti l'acquisizione di Twitter da parte di Musk e si è protratto fino al maggio 2023.
In questo lasso di tempo, il numero di like ai post che utilizzavano specifici insulti omofobici, transfobici e razzisti è aumentato del 70 per cento, suggerendo che un maggior numero di utenti era esposto.
Il rapporto prosegue affermando che il numero di bot e di altri account non autentici non è diminuito durante questo periodo, nonostante le promesse pubbliche di Musk di ridurli.
Lo studio segue altri che hanno rilevato un aumento dei discorsi d'odio o dell'antisemitismo dopo l'acquisizione di Musk nel 2022, tra cui i rapporti dell'Institute for Strategic Dialogue (ISD) e del Centre for Countering Digital Hate.
È necessaria una maggiore trasparenza da parte di X
Due picchi di incitamento all'odio si sono verificati prima che Musk diventasse amministratore delegato: uno nell'aprile 2022, in concomitanza con una campagna pubblicitaria diffusa che vedeva protagonista una donna trans, prosegue il rapporto di Berkeley.
Il secondo è stato nelle poche settimane di ottobre prima dell'acquisizione di Musk.
Il rapporto prosegue affermando che poco dopo l'assunzione della carica di CEO da parte di Musk si è verificato un "rimpasto di leadership" e lo scioglimento del Trust and Safety Advisory Council che si occupava della moderazione dei contenuti.
Tuttavia, i ricercatori affermano di non poter trarre "conclusioni definitive" sul fatto che Musk abbia causato il picco di discorsi d'odio su X, a causa delle informazioni limitate sui "cambiamenti interni specifici" della piattaforma.
Dopo il giugno 2023, Hickey ha detto che X ha iniziato a far pagare i dati raccolti dalla sua Application Programming Interface (API) e non aveva più il budget per estendere lo studio.
Qual è la posizione di X sull'hate speech?
Giorni dopo l'acquisizione di Twitter, Musk ha dichiarato che il "forte impegno dell'azienda per la moderazione dei contenuti rimane assolutamente invariato" e che l'hate speech è diminuito dopo la sua proprietà.
"Libertà di parola non significa libertà di portata", scrisse all' epoca Musk in un post su X. "La negatività dovrebbe e avrà meno portata della positività".
La pagina di aiuto di X dice che gli utenti "non possono attaccare direttamente altre persone sulla base della razza, dell'etnia, dell'origine nazionale, della casta, dell'orientamento sessuale, del genere, dell'identità di genere, dell'affiliazione religiosa, dell'età, della disabilità o della malattia grave" sulla piattaforma.
L'ultimo rapporto di trasparenza della piattaforma ha rivelato che sono stati sospesi più di 2.000 account ed eliminati poco meno di 5 milioni di post che incitavano all'odio, a fronte di oltre 66 milioni di denunce di comportamenti odiosi presentate dagli utenti tra gennaio e giugno 2024.
L'azienda conta anche i discorsi d'odio nella categoria "abusi e molestie".
Degli 82 milioni di reclami ricevuti, X ha sospeso un milione di account e rimosso o etichettato 2,6 milioni di post, secondo il rapporto.
Più di recente, X ha firmato un impegno volontario dell'Ue a combattere i discorsi d'odio online. L'accordo chiede alle aziende di social media di consentire agli esperti di monitorare il modo in cui le aziende esaminano gli avvisi di incitamento all'odio e di insegnare agli utenti come segnalare i contenuti illegali di incitamento all'odio sui loro siti.