Il principe Karim Aga Khan IV era considerato dai suoi seguaci un discendente diretto del profeta Mometto ed era il 49esimo imam ereditario dei musulmani ismailiti sciiti
È morto a Lisbona all'età di 88 anni Karim Aga Khan IV, leader spirituale dei musulmani sciiti ismailiti e presidente dell'Aga Khan Development Network (Akdn). Aga Khan, l'uomo che ha inventato la Costa Smeralda, ha realizzato un impero immobiliare, investendo miliardi di dollari nella costruzione di case, ospedali e scuole in diversi Paesi in via di sviluppo.
La Fondazione Aga Khan e la comunità religiosa ismailita hanno annunciato sui loro siti web che "Sua Altezza il principe Karim Al-Hussaini, Aga Khan IV e 49esimo imam ereditario dei musulmani ismailiti sciiti, è deceduto circondato dalla sua famiglia"
Un annuncio sul suo successore arriverà nei prossimi giorni.
Leader spirituale e uomo d'affari
Considerato dai suoi seguaci un discendente diretto del profeta Maometto, Karim Aga Khan IV era uno studente quando suo nonno scelse il "padre playboy" come suo successore alla guida della diaspora dei musulmani ismailiti sciiti. La comunità doveva essere guidata da un giovane "cresciuto nel mezzo della nuova era".
Nel corso dei decenni, Aga Khan è divenuto un magnate degli affari, muovendosi tra la sfera spirituale e quella mondana e mescolandole con facilità.
Trattato come un capo di Stato, ricevette il titolo di "Sua Altezza" dalla regina Elisabetta nel luglio 1957, due settimane dopo che suo nonno, l'Aga Khan III, lo aveva nominato erede e leader della comunità musulmana ismailita.
La ricchezza avuta in eredità
Divenne Aga Khan IV il 19 ottobre 1957, a Dar es Salaam, in Tanzania, nel luogo in cui suo nonno aveva ricevuto in dono dai suoi seguaci il suo peso in diamanti.
Aveva lasciato Harvard per essere al fianco del nonno malato ed era tornato sui banchi di scuola 18 mesi dopo, con un entourage e un profondo senso di responsabilità.
"Ero un laureando che sapeva quale sarebbe stato il suo lavoro per il resto della vita", ha dichiarato in un'intervista del 2012 alla rivista Vanity Fair. "Credo che nessuno nella mia situazione sarebbe stato preparato".
Difensore della cultura e dei valori islamici, era ampiamente considerato come un costruttore di ponti tra le società musulmane e l'Occidente, nonostante la sua reticenza a farsi coinvolgere in politica.
L'Aga Khan Development Network, la sua principale organizzazione, si occupava principalmente di assistenza sanitaria, alloggi, istruzione e sviluppo economico rurale.
Una rete di ospedali che portano il suo nome sono sparsi nei Paesi in cui l'assistenza sanitaria era carente per i più poveri, tra cui Bangladesh, Tagikistan e Afghanistan, dove ha speso decine di milioni di dollari per lo sviluppo delle economie locali.
Il suo occhio per l'edilizia e il design lo ha portato a istituire un premio di architettura e programmi per l'architettura islamica al MIT e ad Harvard. Ha restaurato antiche strutture islamiche in tutto il mondo.
La data e il luogo di nascita del principe Karim Aga Khan sono oggetto di dubbi. Secondo "Who's Who in France", è nato il 13 dicembre 1936 a Creux-de-Genthod, vicino a Ginevra, in Svizzera, figlio di Joan Yarde-Buller e Aly Khan.
Ismailiti, il 10 per cento del reddito al leader spirituale
L'entità dell'impero finanziario dell'Aga Khan è difficile da misurare. Alcuni rapporti stimano che il suo patrimonio personale sia dell'ordine dei miliardi.
Gli ismailiti - comunità originariamente incentrata in India ma che si è espansa nell'Africa orientale, nell'Asia centrale e meridionale e nel Medio Oriente - considerano un dovere destinare fino al 10 per cento del loro reddito a lui come amministratore.
I suoi progetti, ricorda il New York Times, includevano lo sviluppo della lussuosa area turistica della Costa Smeralda in Sardegna, l'allevamento di cavalli da corsa purosangue e diverse iniziative sanitarie per i poveri nei Paesi in via di sviluppo. Sebbene vivesse nel lusso, tra jet e yacht, possedesse un'isola caraibica e il suo patrimonio fosse stimato tra 1 e 13 miliardi di dollari, si opponeva all'idea che la sua ricchezza fosse in conflitto con la fede e la beneficenza.
"Non abbiamo la nozione che l'accumulo di ricchezza sia un male", ha dichiarato a Vanity Fair nel 2012. "L'etica islamica è che se Dio ti ha dato la capacità o la fortuna di essere un individuo privilegiato nella società, hai una responsabilità morale nei confronti della società".
Gli sopravvivono tre figli e una figlia.