Nella lettera inviata da Trasnova venerdì a tutti i suoi dipendenti, l'azienda "si trova suo malgrado costretta a dare corso alla procedura di riduzione di personale nei confronti di 97 lavoratori dipendenti su una forza complessiva di 97 unità"
"Licenziamento collettivo per riduzione di personale". Trasnova, azienda di logistica dell'indotto Stellantis, ha comunicato venerdì il licenziamento collettivo di tutti i 97 lavoratori impiegati negli stabilimenti Stellantis di Pomigliano d'Arco, Mirafiori, Piedimonte San Germano e Melfi. Tra i motivi le esigenze produttive dell'azienda a causa della "volontà di Stellantis di cessare tutti i contratti in essere" dal 31 dicembre.
Dei 97 esuberi, 54 sono impegnati nel solo stabilimento di Pomigliano d'Arco, dove da giorni i lavoratori Trasnova stanno bloccando gli ingressi merci della fabbrica provocando il fermo delle produzioni.
"Nonostante il ritenuto rinnovo dei contratti in essere con la committente Stellantis, in considerazione della formalmente rappresentata volontà della stessa di cessare tutti i contratti/affidamenti in essere al 31 dicembre 2024", si legge nella lettera di licenziamento, Trasnova "si trova suo malgrado costretta a dare corso alla procedura di riduzione di personale nei confronti di 97 lavoratori dipendenti su una forza complessiva di 97 unità". Secondo Trasnova tutti i dipendenti non sono "più necessari alle esigenze dell'azienda".
"Piena solidarietà ai lavoratori che stamattina hanno ricevuto una lettera di licenziamento. Non si possono lasciare delle persone per strada", ha detto la segretaria del Pd Elly Schlein venerdì dallo stabilimento Stellantis di Pomigliano d'Arco. "Dobbiamo bloccare la procedura - ha aggiunto Schlein - e puntare alla riconferma della commessa".
Stellantis un giorno prima degli esuberi: "sì al dialogo" per salvare i posti di lavoro di Trasnova
Giovedì il gruppo presieduto da John Elkann aveva annunciato di essere "disponibile a riaprire la discussione con la direzione di Trasnova per capire come supportare l'azienda in questa fase, consapevole degli impatti che la fine del contratto con Stellantis ha sui suoi lavoratori". All'indomani degli esuberi Stellantis ha aggiunto non vi fosse "alcun legame tra la decisione di internalizzare l'attività svolta da Trasnova e gli investimenti di Stellantis in Italia, tantomeno con il cambio della leadership di questi giorni, che al contrario si muove nel solco del dialogo e del rispetto istituzionale".
Secondo la Fiom, Stellantis avrebbe confermato all’azienda della logistica "che la commessa non sarà rinnovata e ha suggerito di chiedere al ministero del Lavoro la Cigs per cessazione di attività". Convocato per la prossima settimana un vertice al ministero delle Imprese e del Made in Italy, presieduto da Adolfo Urso, a cui parteciperà anche la stessa Stellantis.
Le dimissioni di Tavares e il futuro incerto dei lavoratori
L'amministratore delegato di Stellantis Carlos Tavares si è dimesso domenica lasciando un grande punto interrogativo per i lavoratori dell'azienda automobilistica. All'indomani della decisione comunicata da Tavares il titolo ha perso il 7 per cento, venerdì in recupero (+3,8%).
L'addio di Tavares riflette le difficoltà affrontate dalle case automobilistiche nella transizione verso i veicoli elettrici e la crisi del settore. Il consiglio di amministrazione di Stellantis ha avviato la ricerca del successore di Tavares, con l'obiettivo di concludere la nomina entro la metà del 2025. Nel frattempo, Elkann presiederà un comitato esecutivo di nuova costituzione incaricato di guidare l'azienda in questa fase di transizione.