Almeno 11 civili, tra cui cinque bambini, sono stati uccisi lunedì e decine sono rimasti feriti negli attacchi aerei russi e siriani sulle aree della regione di Idlib, controllata dai ribelli nel nord-ovest della Siria
In una nota congiunta i governi di Stati Uniti, Francia, Germania e Regno Unito hanno chiesto una de-escalation in Siria.
"Stiamo monitorando attentamente gli sviluppi in Siria e sollecitiamo la de-escalation da parte di tutti e la protezione dei civili e delle infrastrutture per prevenire ulteriori spostamenti e interruzioni dell'accesso umanitario", si legge nel breve comunicato pubblicato sul sito web del dipartimento di Stato americano. Il testo continua dicendo che l'attuale escalation non fa che sottolineare l'urgente necessità di una soluzione politica guidata dalla Siria al conflitto, in linea con la risoluzione 2254 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.
La Russia continua a sostenere Assad
La Russia continua a sostenere il presidente siriano Bashar al-Assad. Lo ha detto lunedì il portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov nel corso di un briefing: "Naturalmente continueremo a sostenere Bashar al-Assad". La Russia sta tenendo sotto controllo la situazione in Siria e agirà tenendo conto di ciò che è necessario per stabilizzare la situazione, ha aggiunto il portavoce.
Ripreso dall'agenzia di stampa russa Tass il vice ministro degli Esteri russo Andrei Rudenko ha detto che la Russia non esclude un incontro trilaterale con Turchia e Iran sulla situazione in Siria. "Un incontro del genere non è da escludere", ha dichiarato Rudenko aggiungendo che "potrebbe non avvenire necessariamente in Russia". "Ora manteniamo contatti stretti e regolari in tempo reale con tutti i principali attori, compresi i rappresentanti di Iran e Turchia, non posso escludere nulla", ha affermato il vice ministro russo secondo la Tass.
Le dichiarazioni avvengono mentre il ministro degli Esteri iraniano si trova in Turchia nella seconda tappa del suo viaggio diplomatico nella regione dopo aver incontrato domenica il presidente siriano Bashar al-Assad a Damasco.
Cosa sta succedendo in Siria
Il 27 novembre una coalizione di gruppi ribelli guidati da Hayat Tahrir al-Sham ha condotto una offensiva a sorpresa nelle campagne siriane di Aleppo e Idlib. L'attacco ha costretto le forze armate siriane a ritirarsi temporaneamente, in attesa dei rinforzi per rispondere. Venerdì gli insorti hanno sfondato le linee di difesa governative ad Aleppo e sono entrati nel quartiere occidentale della città con poca resistenza.
Durante la loro avanzata nel nord della Siria, i jihadisti di Hayat Tahrir al-Sham hanno preso il controllo dell'aeroporto internazionale di Aleppo. Sono stati diffusi video in cui li si vedono salire su degli aerei militari e anche distruggere i manifesti con la foto del presidente siriano Bashar Assad. Dopo i territori nella provincia di Aleppo e le aree a sud della provincia nord-occidentale di Idlib, i ribelli hanno cercato di avanzare verso la città centrale di Hama, ma finora sono stati fermati dalle forze governative e dai gruppi paramilitari filo-governativi. L’aviazione della Russia, che sostiene il governo di Assad, e quella siriana hanno effettuato decine di raid aerei negli ultimi giorni.
Per la prima volta dal 2016, le truppe governative siriane hanno combattuto contro i ribelli jihadisti all'interno della città di Aleppo, mentre gli aerei da guerra hanno preso di mira le linee di rifornimento dei ribelli ai margini della città.