Nonostante siano pochi i passeggeri in transito all'aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv, gli Emirati Arabi Uniti hanno deciso di non limitare i voli per aumentare le entrate. Alcuni pensano che Israele voglia così mettere in luce il suo legame con il Medio Oriente malgrado la guerra nella regione
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Dopo un anno di guerra tra Israele e Hamas, la maggior parte dei gate dell'aeroporto israeliano Ben Gurion, vicino a Tel Aviv rimane vuota. Ma le compagnie aeree degli Emirati Arabi Uniti stanno facendo affari.
Mentre la maggior parte dei voli internazionali è stata cancellata, i passeggeri fanno la fila ai banchi del check-in di FlyDubai ed Etihad. Alcuni viaggiatori pensano che si tratti di una dichiarazione politica. “Penso che vogliano dimostrare che non hanno paura dei Paesi arabi che sono in guerra con noi”, ha dichiarato Yael, una passeggera.
I legami di Israele con il Medio Oriente
I voli emiratini mettono in luce i legami di Israele con il Medio Oriente, che potrebbero essere ulteriormente rafforzati quando il presidente eletto Donald Trump tornerà in carica.
“Per gli Emirati Arabi Uniti, queste rotte dimostrano il loro impegno per la normalizzazione. Dimostrano, in particolare con la nuova amministrazione Trump in arrivo dal 20 gennaio, che sono aperti agli affari indipendentemente da ciò che accade in Medio Oriente”, ha spiegato Joshua Teitelbaum, professore di studi mediorientali presso l'Università israeliana Bar-Ilan.
Il mantenimento dei voli rimane politicamente importante per gli Emirati Arabi Uniti dopo il riconoscimento diplomatico di Israele del 2020, ma ha anche fornito una spinta incoraggiante per le entrate.