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Rappresaglia di Israele contro l'Iran: Teheran minimizza, morti quattro soldati

Una veduta della capitale iraniana Teheran, sabato 26 ottobre 2024.
Una veduta della capitale iraniana Teheran, sabato 26 ottobre 2024. Diritti d'autore  Vahid Salemi/Copyright 2024 The AP. All rights reserved
Diritti d'autore Vahid Salemi/Copyright 2024 The AP. All rights reserved
Di Euronews Agenzie: AP
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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L'esercito israeliano ha lanciato un attacco aereo contro i territori iraniani: ci sarebbero almeno due morti. I bombardamenti arrivano in risposta agli attacchi da parte di Teheran del primo ottobre. Monito della comunità internazionale a evitare un'escalation in Medio Oriente

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Israele ha bombardato l'Iran con una serie di attacchi aerei nella notte tra venerdì e sabato. Secondo quanto si apprende sono stati presi di mira siti militari nelle province di Ilam, Khuzestan e Tehran come rappresaglia per la raffica di missili balistici che la Repubblica islamica ha lanciato contro Israele il primo ottobre.

Le esplosioni sono state udite anche nella capitale iraniana, Teheran, anche se la Repubblica islamica ha insistito che hanno causato solo "danni limitati". Fonti media locali parlano di quattro soldati morti nell'attacco, le autorità locali hanno confermato la notizia, ma non si tratta di pasdaran.

Alta tensione in Medio Oriente: Israele non colpisce siti nucleari

L'attacco rischia di avvicinare Israele e Iran a una guerra totale in un momento di crescente violenza in tutto il Medio Oriente, dove i gruppi militanti sostenuti da Teheran - tra cui Hamas a Gaza ed Hezbollah in Libano - sono già in guerra con Israele.

L'operazione denominata "Giorni della resa dei conti", durata ore, si è conclusa poco prima dell'alba a Teheran. L'esercito israeliano ha dichiarato di aver preso di mira "gli impianti di fabbricazione dei missili utilizzati per produrre i missili che l'Iran ha lanciato contro lo Stato di Israele nell'ultimo anno". L'Idf ha inoltre dichiarato di aver colpito siti di missili terra-aria e "ulteriori capacità aeree iraniane".

Inizialmente, gli impianti nucleari e petroliferi erano stati considerati come possibili obiettivi della risposta israeliana all'attacco iraniano del prima ottobre, ma a metà ottobre l'amministrazione Biden ha ottenuto da Israele l'assicurazione che non avrebbe colpito tali obiettivi, il che avrebbe rappresentato un'escalation più grave.

"Il regime iraniano e i suoi proxy nella regione hanno attaccato Israele senza sosta dal 7 ottobre, compresi attacchi diretti dal suolo iraniano", ha dichiarato il portavoce militare israeliano Daniel Hagari in una dichiarazione video preregistrata all'inizio di sabato. "Come ogni altro Paese sovrano del mondo, lo Stato di Israele ha il diritto e il dovere di rispondere". Gli Stati Uniti hanno messo in guardia da ulteriori ritorsioni, indicando che gli attacchi notturni dovrebbero porre fine allo scambio diretto di fuoco tra Israele e Iran.

"Le Forze di Difesa Israeliane hanno compiuto la loro missione", ha dichiarato Hagari in un video successivo. "Se il regime iraniano dovesse commettere l'errore di iniziare una nuova escalation, saremo obbligati a rispondere".

Netanyahu: "Obiettivi colpiti non imposti dagli Stati Uniti"

Dopo che diverse fonti hanno sostenuto che Israele abbia colpito obiettivi in Iran su indicazione dell'amministrazione Biden, sabato seral'ufficio del premier israeliano Benjamin Netanyahu ha rivendicato la scelta dei siti attaccati. "Israele ha scelto gli obiettivi da colpire in Iran in base ai suoi interessi nazionali e non in base alle direttive americane". "È totalmente falsa la ricostruzione - riportata anche da Channel 13 - secondo cui Israele avrebbe modificato i propri piani di attacco, che prevedevano di colpire impianti petroliferi e di gas, dopo forti pressioni Usa".

Teheran minimizza gli attacchi di Israele

I media statali iraniani hanno riferito che esplosioni si sono sentite a Teheran e che alcuni rumori provenivano dai sistemi di difesa aerea intorno alla città. La televisione di Stato iraniana per ore non ha riportato altri dettagli e ha mostrato altre notizie, nel tentativo di minimizzare l'assalto.

L'Iran ha chiuso lo spazio aereo del Paese e i dati di tracciamento dei voli analizzati dall'Ap hanno mostrato che le compagnie aeree commerciali hanno ampiamente abbandonato i cieli sopra l'Iran, l'Iraq, la Siria e il Libano. Lo spazio aereo è stato poi riaperto in mattinata.

La mossa dell'Iran di minimizzare rapidamente l'attacco potrebbe offrire una possibilità di non rispondere, con il rischio di un'ulteriore escalation. Secondo il quotidiano britannico Telegraph, le autorità iraniane hanno però minacciato di infliggere ''pene carcerarie di dieci anni'' a coloro che condivideranno con i media occidentali le immagini dei raid aerei israeliani.

Non è ancora chiaro se Teheran risponderà alla rappresaglia di Israele: al momento, secondo fonti media locali, le forze iraniane non sono intenzionate a colpire Israele, ma il ministero degli Esteri iraniano ha pubblicato una nota rivendicando "il legittimo diritto alla autodifesa secondo la Carta delle Nazioni Unite". L'Iran "è obbligato a difendere il Paese contro qualsiasi aggressione straniera", continua il comunicato diffuso poche ore dopo l'attacco.

Le reazioni internazionali all'attacco di Israele

La Casa Bianca ha commentato gli attacchi di Israele all'Iran che l'operazione dovrebbe porre fine allo scambio diretto di fuoco tra i due Paesi nemici, avvertendo Teheran delle "conseguenze" in caso di risposta. Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden è stato aggiornato durante l'operazione israeliana, ha dichiarato un funzionario statunitense, sottolineando che gli Stati Uniti non hanno avuto alcun coinvolgimento nell'attacco.

"Quello che è accaduto stanotte era abbastanza atteso", ha detto il ministro della Difesa italiano Guido Crosetto. "Il dubbio era su quali sarebbero stati gli obiettivi. Sono stati militari, quindi si pensa che l'Iran non reagirà, lo considererà la risposta di Israele all'attacco iraniano, quindi da questo punto di vista non dovrebbe esserci un'escalation che deriva da questo attacco", ha aggiunto il ministro intervistato dalla tv di Stato italiana.

"L'invito che facciamo a Teheran è quello di non favorire una escalation. Questa è stata una reazione all'attacco del primo ottobre", ha detto il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani. "Non ci sono stati problemi per i 450 cittadini italiani in Iran. Ho parlato poco fa con l'ambasciatrice e tutto è abbastanza tranquillo per i nostri concittadini che abbiamo fatto registrare con la app Viaggiare sicuri. Quindi sono anche geolocalizzati e cerchiamo di dare loro tutte le informazioni necessarie", ha fatto poi sapere Tajani.

"Gli attacchi contro la sovranità e l'integrità territoriale sono una grave violazione della Carta delle Nazioni Unite e del diritto internazionale, costituiscono una pericolosa escalation e minano il percorso verso la pace e la stabilita' regionale", si legge in una nota diffusa dal ministero degli Esteri pakistano.

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