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Attacco israeliano contro l'Iran: invito alla de-escalation da Occidente e mondo arabo

Teheran durante l'attacco di Israele
Teheran durante l'attacco di Israele Diritti d'autore  Vahid Salemi/Copyright 2024 The AP. All rights reserved
Diritti d'autore Vahid Salemi/Copyright 2024 The AP. All rights reserved
Di Fortunato Pinto & Daniel Bellamy Agenzie: AP
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Dopo gli attacchi di rappresaglia di Israele contro l'Iran, ileader occidentali e mediorientali hanno esortato entrambe le parti a non intraprendere escalation. Tajani: "Italiani in Iran al sicuro"

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L'attacco di Israele nella notte tra venerdì e sabato contro gli obiettivi militari in Iran ha generato le reazioni da parte della comunità internazionale. I leader occidentali, ma anche del mondo arabo, invitano alla de-escalation.

Il Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres è profondamente allarmato dalla continua escalation in medio Oriente dopo gli attacchi notturni delle Forze di difesa israeliane contro obiettivi in Iran. "Tutti gli atti di escalation sono condannabili e devono cessare", ha detto Guterres, secondo quanto riferito dal portavoce Stephane Dujarric.

Le reazioni dell'Occidente

"L'attacco di rappresaglia di Israele contro l'Iran, come confermato dall'Idf, è avvenuto in un contesto di gravi e crescenti tensioni regionali. Il pericoloso ciclo di attacchi e rappresaglie rischia di provocare un'ulteriore espansione del conflitto regionale", si legge in una nota diffusa dal Servizio europeo per l'azione esterna (Eeas).

"Pur riconoscendo il diritto di Israele all'autodifesa, l'Ue invita tutte le parti a esercitare la massima moderazione per evitare un'escalation incontrollabile, che non è nell'interesse di nessuno. L'Ue rimane pienamente impegnata a ridurre le tensioni e a contribuire alla de-escalation e, a tal fine, rimane in stretto contatto con tutti gli attori interessati", conclude il comunicato.

"Quello che è accaduto stanotte era abbastanza atteso", ha detto il ministro della Difesa italiano Guido Crosetto. "Il dubbio era su quali sarebbero stati gli obiettivi. Sono stati militari, quindi si pensa che l'Iran non reagirà, lo considererà la risposta di Israele all'attacco iraniano" ha aggiunto il ministro intervistato dalla tv di Stato italiana Rai.

"L'invito che facciamo a Teheran è quello di non favorire una escalation. Questa è stata una reazione all'attacco del primo ottobre", ha detto il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani che poi ha assicurato che i 450 connazionali presenti nel Paese stanno bene.

Il presidente egiziano Abdel-Fattah al-Sisi e l'omologo francese Emmanuel Macron hanno discusso sabato per telefono dell'attuale escalation in Medio Oriente, ha dichiarato la presidenza egiziana in un comunicato. I due leader hanno sottolineato la necessità di moderazione e di fermare il ciclo di bersagli reciproci, che pone l'intero Medio Oriente sull'orlo di una guerra regionale. Macron e al-Sis hanno esaminato gli sforzi in corso per raggiungere un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e in Libano e per fornire aiuti umanitari con urgenza e in quantità sufficiente. Le due parti, secondo quanto riferito hanno anche sottolineato l'importanza di rispettare la sovranità e l'integrità territoriale del Libano, riaffermando il loro sostegno alle istituzioni statali libanesi.

Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha detto di aver ricevuto informazioni da Israele sull'attacco e poi ha inviato un messaggio all'Iran "Non possiamo continuare con reazioni massicce di escalation. Tutto questo deve finire ora", ha scritto Scholz in un post pubblicato su X.

Dal ministero degli Esteri francese è arrivato l'invito invece a "tutte le parti ad astenersi da qualsiasi escalation e azione che possa peggiorare il contesto estremamente teso della regione".

Il primo ministro britannico Keir Starmer ha esortato alla "massima moderazione". "Continueremo a lavorare con gli alleati per la de-escalation in tutta la regione", ha detto il Starmer e poi ha aggiunto che "questa è una situazione in tempo reale e ovviamente la stiamo monitorando attentamente insieme ai nostri partner".

Nel frattempo, a Washington DC, il portavoce del Consiglio di Sicurezza Nazionale Sean Savett ha dichiarato che gli Stati Uniti stanno esortando l'Iran "a cessare i suoi attacchi contro Israele, in modo che questo ciclo di combattimenti possa terminare senza ulteriori escalation".

Le reazioni dal mondo arabo

L'Arabia Saudita è stata uno dei primi Paesi della regione a condannare l'attacco, definendolo una violazione della "sovranità dell'Iran e una violazione delle leggi e delle norme internazionali".

Il ministero degli Esteri del regno ha dichiarato di rifiutare l'escalation nella regione e "l'espansione del conflitto che minaccia la sicurezza e la stabilità dei Paesi e dei popoli della regione". Gli Emirati Arabi Uniti hanno "condannato con forza" gli attacchi, secondo una dichiarazione rilasciata dal loro ministero degli Esteri.

La Turchia, nel frattempo, ha accusato Israele di aver "portato la nostra regione sull'orlo di una guerra più grande" a seguito dei suoi attacchi all'Iran. "Porre fine al terrore creato da Israele nella regione è diventato un dovere storico in termini di sicurezza e pace internazionale", ha dichiarato il ministero degli Esteri di Ankara che ha inoltre invitato la comunità internazionale a intraprendere "un'azione immediata per far rispettare la legge e fermare il governo Netanyahu". Hamas, sostenuta dall'Iran, ha definito l'attacco "un'escalation che mira alla sicurezza della regione e del suo popolo".

Mosca: "Profondamente preoccupati"

"Siamo profondamente preoccupati per l'escalation esplosiva in corso tra Israele e la Repubblica islamica, che rappresenta una minaccia reale alla stabilità e alla sicurezza della regione", lo ha dichiarato la portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova. "Chiediamo a tutte le parti interessate di dare prova di moderazione", ha aggiunto la portavoce, e poi ha affermato che la Russia "è pronta a collaborare per ridurre il confronto"

Opposizione in Israele: "Colpire obiettivi strategici ed economici"

Critiche all'attacco anche da parte del leader dell'opposizione israeliana Yair Lapid. In un post pubblicato su X ha detto che gli attacchi contro l'Iran non si sono spinti abbastanza in là. Lapid ha criticato la decisione di evitare "obiettivi strategici ed economici" nell'attacco. "Avremmo potuto e dovuto esigere dall'Iran un prezzo molto più alto", ha scritto.

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