Il primo ministro slovacco ha ripetutamente accusato l'Occidente di aver alimentato il conflitto in Ucraina, sostenendo che la guerra dovrebbe essere risolta con la diplomazia piuttosto che con i combattimenti
Il premier della Slovacchia Robert Fico chiude la porta all'adesione dell'Ucraina alla Nato, almeno sul breve termine. In un'intervista all'emittente slovacca Stvr, Fico ha dichiarato: "Finchè sarò a capo del governo slovacco, dirò ai parlamentari che sono sotto il mio controllo in quanto presidente del partito, di non accettare mai l'adesione dell'Ucraina alla Nato", ricordando inoltre che l'entrata nell'Alleanza dev'essere ratificata da tutti gli Stati membri.
"Sarebbe solo una buona base per una terza guerra mondiale", ha aggiunto il premier slovacco, favorevole invece all'ingresso dell'Ucraina nell'Unione europea.
Le dichiarazioni hanno preceduto l'incontro di lunedì tra Fico e il primo ministro ucraino Denys Shmyhal a Uzhhorod, in Transcarpazia. La riunione ha offerto l'occasione per la firma di memorandum tra i rispettivi ministri dell'Istruzione, dell'Interno e dell'Agricoltura.
Riferendosi alla sua posizione sull'adesione dell'Ucraina nell'Alleanza Fico ha affermato di essere trasparente e di averne parlato apertamente con Shmyhal e con gli americani.
Il primo ministro slovacco ha accusato l'Occidente e gli Stati Uniti di aver alimentato il conflitto con la Russia scaricando la colpa sull'Europa.
Fico: La guerra non può essere risolta militarmente
Fico, sopravvissuto a un attentato lo scorso maggio, è uno dei più stretti alleati di Mosca all'interno della Nato e dell'Unione europea insieme al primo ministro ungherese Viktor Orbán.
Al suo terzo mandato, nell'ottobre 2023 Fico è tornato al potere come parte di una coalizione con i partiti di centro-sinistra Hlas e nazionalista Sns.
Durante la sua campagna elettorale ha insistito sul fatto che non sarebbe stato inviato "un solo proiettile" in Ucraina. Tuttavia, un'inchiesta pubblicata dallo Slovak Spectator la scorsa settimana ha rivelato che il governo di Fico ha effettivamente esportato in Ucraina armi, munizioni e altri materiali per un valore di almeno 112 milioni di euro.
Fico ha ripetutamente invocato soluzioni "diplomatiche", affermando nell'intervista di domenica che "tutti pensano che attraverso l'Ucraina metteremo in ginocchio i russi, ma questo problema non può essere risolto militarmente".
Sebbene a luglio il Cremlino abbia dichiarato di essere "aperto ai negoziati con l'Ucraina", le autorità russe e i media statali hanno ripetutamente cercato di delegittimare il leader ucraino, lanciando una serie di accuse contro Zelensky.
All'inizio dell'anno i media slovacchi hanno riferito che il governo di Fico stava presentando denunce penali contro i suoi predecessori per la donazione di jet da combattimento all'Ucraina, sostenendo che i trasferimenti erano avvenuti illegalmente.
Il primo ministro slovacco ha anche colto l'occasione per annunciare il suo viaggio a Mosca nel maggio del prossimo anno, definendo le commemorazioni previste dalla Russia per l'80esimo anniversario della fine della Seconda Guerra Mondiale in Europa una "manifestazione di pace".
La candidatura dell'Ucraina alla Nato
Sul fronte della Nato il nuovo capo dell'alleanza Mark Rutte, insediatosi la scorsa settimana, ha promesso di rafforzare il sostegno occidentale all'Ucraina. Il suo primo viaggio diplomatico è stato proprio a Kiev dove ha incontrato Zelensky.
L'Ucraina ha presentato ufficialmente la sua candidatura alla Nato il 30 settembre 2022, sette mesi dopo l'inizio dell'invasione su larga scala da parte della Russia.
Nonostante i 32 membri dell'Alleanza abbiano affermato che l'Ucraina è su un percorso "irreversibile" verso l'adesione durante un vertice a luglio, il Paese non ha ancora ricevuto un invito formale.