Il governo polacco intende limitare la vendita di alcolici, in particolare ai minori di 18 anni. Ma l'industria degli alcolici nel Paese è altamente remunerativa e immette ogni anno nelle casse dello stato un introito pari a 3 milioni di euro
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Il governo polacco ha deciso di inasprire le leggi sulla vendita di alcolici nel tentativo di impedire ai minori di acquistare bevande a tarda notte in negozi aperti 24 ore su 24.
Le nuove regole sono la risposta alle crescenti segnalazioni di incidenti stradali e di altro tipo che coinvolgono giovani sotto l'effetto dell'alcol.
La vendita di alcolici ai minorenni è illegale in Polonia e può essere punita con una multa o un mese di detenzione. In base alle normative vigenti, i punti vendita sono autorizzati, ma non obbligati, a controllare i documenti di identità degli acquirenti. Ora con la sterzata sarà obbligatorio farlo.
Le misure vieteranno anche la vendita di alcolici tra le 22 e le 6 nelle stazioni di servizio, dove attualmente sono disponibili 24 ore su 24.
"I rivenditori dovranno essere più attenti e responsabili nel loro ruolo", ha dichiarato giovedì la ministra della Salute polacca Izabela Leszczyna. "Il lavoro sulle nuove norme è stato quasi completato e sarà accelerato", ha assicurato.
Bloccata la vendita di alcolici in brick simili a succhi di frutta
La vendita di alcolici ai minori è un tema molto sentito in Polonia. A inizio settimana il viceministro della Sanità polacco si è dimesso per non essere riuscito a bandire dagli scaffali dei supermercati una serie di alcolici in busta che assomigliano a brick di succhi di frutta per bambini.
Il prodotto - chiamata Voodoo Monkey - è di proprietà di Owolovo, un'azienda polacca che produce diversi tipi di bevande analcoliche alla frutta e snack in tubetto. L'azienda si è scusata e ha annunciato lo stop alla distribuzione degli alcolici.
Szymon Hołownia, presidente del parlamento polacco, ha definito il drink "pura malvagità" in un post su Facebook condiviso lunedì.
Alcol e controversie
Non è la prima volta che la Polonia è coinvolta in un acceso dibattito sull'alcol. Già nel 2022, Jarosław Kaczyński, leader del partito populista di destra Diritto e Giustizia ed ex vice primo ministro aveva scatenato alcune polemiche dopo aver attribuito la colpa del basso tasso di natalità nel Paese al consumo di alcolici da parte delle donne.
"Se la situazione rimane tale che fino ai 25 anni le giovani donne bevono quanto i loro coetanei uomini non ci saranno bambini", aveva detto Kaczynski durante un comizio politico.
I commenti hanno scatenato l'indignazione dei gruppi per i diritti delle donne, molti dei quali hanno invece indicato le politiche in materia di aborto altamente restrittive come il fattore che influenza la bassa natalità.
Il partito Diritto e Giustizia di Kaczyński, o PiS, è stato poi estromesso dal potere da un'alleanza centrista formata dalla Coalizione Civica e da altri due gruppi politici minori lo scorso anno.
Tuttavia, le bevande alcoliche rimangono popolari nel Paese dell'Europa orientale nonostante le critiche. Secondo un'indagine di Eurostat nel 2023 la Polonia sarà il terzo produttore di birra in Europa e sarà anche un importante esportatore di vodka.
Si tratta di un'industria altamente remunerativa. Le imposte sulle vendite di alcolici portano nelle casse dello Stato circa 3 miliardi di euro.
Sebbene il consumo di alcol sia generalmente diminuito di 0,6 litri tra il 2010 e il 2020 in Europa, in Polonia nello stesso periodo è aumentato di 1 litro all'anno per gli individui di età superiore ai 15 anni.
Ma gli esperti avvertono le perdite dovute a morti premature e incidenti sono molto più elevate.