Gli arresti sono stati eseguiti dalla Guardia di Finanza su ordine della procura europea. L'organizzazione criminale incassava i fondi e li riciclava con società fittizie in Italia, Austria, Romania e Slovacchia
Una maxi truffa sui fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) ha portato giovedì a 24 misure cautelari e al sequestro preventivo di 600 milioni di euro in tutta Italia con la collaborazione delle polizie di Austria, Romania e Slovacchia.
La Guardia di Finanza di Venezia ha eseguito le misure di custodia cautelare (otto in carcere e 14 agli arresti domiciliari, più due interdizioni a svolgere attività professionale) su ordine della Procura dell'Unione europea (Eppo, con competenza per i reati finanziari a livello comunitario).
Al vertice della truffa c'era una coppia, un altoatesino e una cittadina ucraina residenti a Verona. L'organizzazione si avvaleva di un notaio e di tre commercialisti. Tra gli arrestati figura il presidente della società di calcio, Us Pistoiese, Maurizio De Simone.
La frode riguarda finanziamenti europei per decine di milioni di euro, erogati con i fondi del Pnrr dalla Simest, una società partecipata di Cassa depositi e prestiti, destinati a progetti internazionali di imprese italiane.
Tramite aziende fittizie e dei prestanome, l'organizzazione criminale incassava le metà dei finanziamenti previsti per l'apertura di un progetto, senza portarlo poi a termine.
Un'intricata attività di riciclaggio, con l'uso di tecnologie avanzate e attraverso società in altri Paesi Ue, consentiva di coprire i profitti illecitamente realizzati. Tra i beni sequestrati ci sono appartamenti e ville e auto di lusso, oltre a oro e criptovalute.
"Le operazioni sospette, segnalate preventivamente all'autorità investigativa, riguardano erogazioni per 17 milioni" si legge in una nota diffusa da Simest, che sottolinea di avere sborsato negli ultimi due anni 2,7 miliardi di euro a sostegno di 6900 imprese.