L'accusa rivolta a Gershkovich è di spionaggio: secondo la Procura, il reporter avrebbe cercato di carpire segreti di Stato come spia del governo statunitense
Venerdì ricorre un anno dall'arresto del giornalista statunitense del Wall Street Journal, Evan Gershkovich, in Russia.
L'accusa è di spionaggio: secondo la Procura, Gershkovich avrebbe cercato di carpire segreti di Stato come spia del governo di Washington. Secondo la sua testata, sarebbe invece stato in missione per il giornale. Il reporter nega di aver commesso qualsiasi illecito. I suoi molteplici appelli hanno portato solo a pene detentive più lunghe.
Gli analisti occidentali sottolineano che non è stata resa pubblica alcuna prova a sostegno delle accuse di spionaggio.
Perché è stato arrestato Evan Gershkovich
Gershkovich è stato arrestato un anno fa mentre era in viaggio per il Wall Street Journal nella città di Ekaterinburg, sui monti Urali. Il Servizio di Sicurezza Federale (Fsb) sostiene che abbia agito su ordine degli Stati Uniti per raccogliere segreti di Stato, ma non ha fornito alcuna prova a sostegno della tesi accusatoria.
Le periodiche udienze in tribunale danno alla famiglia di Gershkovich e agli amici la possibilità di vederlo. "Lo vogliamo a casa", ha dichiarato la madre del giornalista, Ella Milman, all'Associated Press.
Gershkovich è il primo giornalista statunitense preso in custodia con l'accusa di spionaggio dopo il caso di Nicholas Daniloff, nel 1986, all'apice della Guerra Fredda.
"Era accreditato dal ministero degli Esteri russo. Non c'era nulla che facesse pensare che questo sarebbe accaduto", ha dichiarato Emma Tucker, caporedattore del Journal.
Figlio di emigrati sovietici stabilitisi nel New Jersey, Gershkovich si è trasferito in Russia nel 2017 per lavorare per il quotidiano The Moscow Times, prima di essere assunto dal Journal nel 2022.