Gli agricoltori polacchi protestano al confine con la Slovacchia contro il grano ucraino e gli obblighi posti dal Green Deal. In arrivo esenzioni dalla Commissione Ue: Ursula von der Leyen ha dato garanzie venerdì al premier Donald Tusk
Gli agricoltori polacchi sono tornati a bloccare le frontiere, questa volta con la Slovacchia, in protesta contro l'entrata nel mercato nazionale ed europeo di grano proveniente dall'Ucraina.
Come nel resto d'Europa, i coltivatori in Polonia contestano da mesi che l'accesso dato dall'Ue ai prodotti ucraini abbia creato una competizione ingiusta con la produzione locale, più costosa per via degli standard comunitari.
Le proteste sono dirette anche agli obblighi ambientali imposti al settore dal Green Deal europeo.
"Stiamo lottando perché nessuno entri in casa nostra, per imporci cosa dobbiamo fare, come dobbiamo vivere, cosa dobbiamo produrre" ha detto uno dei manifestanti.
La Commissione Ue alla Polonia, esenzioni per gli agricoltori
La Commissione europea propone venerdì delle modifiche alla politica agricola comune con l'obiettivo di "alleggerire ulteriormente l'onere amministrativo per gli agricoltori dell'Ue e di offrire una maggiore flessibilità nel rispetto di alcune condizioni ambientali" ha assicurato venerdì la presidente, Ursula Von der Leyen, in una telefonata al premier polacco Donald Tusk.
Si tratta di esenzioni per le aziende agricole con meno di dieci ettari di coltivazioni e della sostituzione l'obbligo di tenere una parte dei terreni a maggese con degli incentivi economici a farlo.
Tali cambiamenti non ridurrano, secondo von der Leyen, "l'ambizione per quanto riguarda gli obiettivi di protezione del clima della politica agricola dell'Ue".
La Commissione sta valutando anche la possibilità di introdurre restrizioni all'importazione di prodotti agricoli dalla Russia nell'Unione Europea.