Gli agricoltori polacchi e ungheresi protestano contro la proroga Ue delle agevolazioni sull'import da Kiev. I trattori ungheresi si sono allineati lungo la strada che porta al confine con l'Ucraina, in Polonia hanno bloccato il traffico nei pressi di tre valichi di frontiera
Non si fermano le proteste degli agricoltori in tutta Europa: venerdì 9 febbraio sono tornati a scendere in piazza i trattori polacchi e ungheresi contro la decisione dell'Europa di prorogare fino al 2025 le agevolazioni per l'importazione dei prodotti ucraini.
Gli agricoltori protestano anche contro il Green Deal europeo: la misura è ritenuta contro gli interessi dei coltivatori locali.
La protesta in Polonia
In Polonia bloccate strade e autostrade del Paese e nei passaggi di frontiera con l'Ucraina.
I blocchi hanno interessato il valico di Medyka-Shehyni dove i manifestanti polacchi lasciano passare un camion, un autobus e un'autovettura all'ora.
Per quanto riguarda il valico di frontiera di Rava-Ruska-Hrebenne, il passaggio è consentito a due camion all'ora in entrambe le direzioni. Situazione simile anche al valico di Yahidne-Dorohusk: il Servizio doganale ucraino ha riferito che gli agricoltori polacchi intendono bloccare il trasferimento di prodotti agricoli ucraini trasportati via treno al valico di frontiera di Hrubieszow-Volodymyr-Volynsky.
Le proteste dureranno fino al 10 marzo prossimo.
Le proteste in Ungheria
Non ci stanno neanche gli agricoltori ungheresi che venerdì hanno protestato vicino al confine ucraino contro la sospensione dei dazi per i prodotti ucraini. I trattori si sono allineati in una lunga coda sulla strada che porta al valico di frontiera nel nord-est del Paese.
La manifestazione è stata indetta dal più grande sindacato degli agricoltori ungheresi.