Qualche settimana fa il primo ministro Kyriakos Mitsotakis ha incaricato un comitato scientifico di preparare una strategia nazionale per la prevenzione e la lotta alla violenza e alla delinquenza minorile
I casi raccapriccianti di bullismo sui minori all'interno o all'esterno della scuola venuti alla luce negli ultimi tempi in Grecia sono preoccupanti e fanno suonare un campanello d'allarme. Forse ancora più inquietanti sono le stime degli esperti sugli episodi che non escono mai allo scoperto perché le vittime li nascondono nel profondo della loro psiche.
Il fenomeno del bullismo è una preoccupazione della comunità scolastica da oltre tre decenni, ma negli ultimi anni si sono registrati cambiamentiqualitativiequantitativi. E la pandemia è stata catalizzatrice di questo cambiamento.
Qualche settimana fa, su decisione del primo ministro Kyriakos Mitsotakis, è stato istituito un Comitato scientificoper sviluppare una strategia nazionale per la prevenzione e la lotta alla violenza e alla delinquenza minorile.
A capo del comitato la professoressa Vassiliki Artinopoulou, che conferma che ci sono dei cambiamenti.
"C'è un aumento quantitativo dei reati commessi dai minori e una differenziazione qualitativa, cioè vengono commessi più reati violenti. Questo aumento si riscontra soprattutto dal 2022 al 2023, ovviamente influenzato dalla pandemia, ma se vogliamo analizzare le cause e le ragioni più profonde di questo aumento dobbiamo risalire un po' più indietro, soprattutto alla crisi, che per la Grecia non è stata solo una crisi economica ma anche sociale e di valori", dice a Euronews la docente di Criminologia all'Università Panteion di Atene.
Secondo i dati della polizia, a settembre ci sono stati1.353arresti di minori e sono stati formati 1.201 fascicoli per casi di delinquenza minorile.
In un sondaggio condotto da Smile of the Child tra il 2022 e il 2023, un bambino greco su tre, ovvero il **32,4 per cento,**dichiara di essere stato vittima di bullismo a scuola, mentre uno su sei ritiene che la propria scuola non insegni a non bullizzare i compagni di classe.
Antonia Torrens, psicologa dell'educazione, direttrice generale del Centro per l'azione sociale e l'innovazione e fondatrice della piattaforma online Live Without Bullying, spiega come un bambino viene preso di mira e finisce per essere vittima di bullismo, sia all'interno che all'esterno dell'ambiente scolastico.
"È un mito credere che i bambini che hanno una certa diversità siano presi di mira. La realtà è che chiunque può essere preso di mira, in qualsiasi momento. È quello che si chiama trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato. Questo può accadere facilmente perché tutti noi, a un certo punto, possiamo avere un giorno vulnerabile, un giorno difficile ed essere un po' più vulnerabili emotivamente. Quindi se per qualsiasi motivo si trova un gruppo di bambini che vogliono fare i bulli o sfogare la loro energia negativa, questa persona che sembra normale in tutti gli ambiti può diventare il bersaglio di comportamenti che si svilupperanno in bullismo", dice Torrens a Euronews.
È inoltre necessario che tutti capiscano qual è la linea rossa, dove finisce il divertimento e inizia il bullismo.
Lo scorso marzo, l'ex ministro dell'Istruzione Niki Kerameos, in un dibattito in Parlamento sulla legge anti bullismo, ha affermato che, secondo i dati presentati durante la stesura della legge, solo una piccola percentuale delle vittime di bullismo sono adulti.
Secondo le stime, **circa il 97 per cento dei bambini ha paura di denunciare gli episodi agli insegnanti.**Ed è questa la grandescommessa secondo gli esperti.
Il comitato appena istituito dovrebbe presentare nei prossimi mesi ildocumento di strategia nazionale al primo ministro.L'obiettivo è quello di affrontare il problemain modo orizzontale, con la collaborazione di tutte le parti interessate.
Il testo della strategia nazionale, che sarà sottoposto anche a consultazione, comprenderà la formazione dei professionisti, politiche basate sulla ricerca nell'ambito della tutela dei diritti dei minori e la sensibilizzazione sui temi della prevenzione, oltre all'aggiornamento delle politiche già esistenti.
Evento-dibattito sul bullismo al Centro per l'azione sociale e l'innovazione
Più di 750 persone hanno partecipato all'evento online organizzato dal Centro nell'ambito del programma Vivere senza bullismo, dal titolo "Vivere senza bullismo: Dipende da te", in occasione della Giornata nazionale contro il bullismo e la violenza nelle scuole.
L'evento si è concentrato sulla prevenzione e il trattamento del bullismo e della delinquenza minorile, presentando tra l'altro la nuova versione della piattaforma Live Without Bullying del Centro, attiva dal 2015. Attraverso l'applicazione studenti, genitori e insegnanti possono accedere a un servizio di supporto e consulenza gratuito, anonimo e confidenziale da parte di psicologi specializzati.
Anche il ministero dell'Istruzione ha lanciato una piattaforma per la segnalazione di episodi di violenza, in forma anonima o non da parte di studenti e genitori.