Alla vigilia del secondo anniversario della guerra, il reclutamento volontario in Ucraina va a rilento. Lo Stato Maggiore chiede 500.000 coscritti
L'esercito ucraino ha bisogno di più combattenti: lo Stato Maggiore ha richiesto la mobilitazione di cinquecentomila uomini in più per integrare le forze armate, che già contano 1,1 milioni di uomini.
Alla vigilia del secondo anniversario della guerra, le code che si erano formate fuori dai centri di reclutamento volontario dopo l'inizio dell'invasione russa sono scomparse. Oggi le campagne di ingaggio non funzionano più e l'esercito sta procedendo al reclutamento forzato.
Ucraina, il reclutamento volontario non funziona
La fallita controffensiva della scorsa estate, unita allo stallo degli aiuti occidentali, ha prodotto una certa stanchezza, se non disaffezione. Sebbene le autorità ucraine non pubblichino i dati sulle vittime, è probabile che almeno 70mila soldati ucraini siano morti negli ultimi due anni, secondo quanto riferito dal New York Times.
La necessità di far ruotare le truppe esauste e di rimandare a casa in rotazione i soldati si scontra ora con una crescente carenza di personale. Anche perché le ambizioni ucraine sono quelle di liberare tutto il Paese, compreso il Donbass e la Crimea, per arrivare ai confini del 1991: un obiettivo che, di certo, non può essere conseguito nel breve o medio termine e senza un'ulteriore mobilitazione. Ma i giovani non si presentano più.
Nei collegi militari, che ospitano ragazzi e ragazze dai 15 anni in su, la motivazione è maggiore.
Le nuove regole di reclutamento, legge ucraina da rivedere
Le autorità ucraine hanno fissato l'obiettivo di rafforzare la mobilitazione a partire dalla fine dell'anno scorso. Il governo ha presentato un disegno di legge sulle nuove regole di reclutamento, tra cui l'introduzione di convocazioni elettroniche e l'attribuzione alla polizia del diritto di trattenere e portare i trasgressori nei centri di arruolamento militare.
La normativa ha suscitato polemiche tra i parlamentari ed è ora al centro di una revisione. Nel frattempo il presidente Volodymyr Zelensky ha presentato alla Verkhovna Rada un testo legislativo sulla smobilitazione dei militari di leva che non rientrati a casa dall'inizio della guerra.