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Gaza: cresce la preoccupazione per i rifugiati a Rafah, stallo nei colloqui per il cessate il fuoco

Rafah vista dall'alto
Rafah vista dall'alto Diritti d'autore AP/AP
Diritti d'autore AP/AP
Di Euronews
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Si aggrava la situazione nella Striscia. La metà dei rifugiati di Gaza è a Rafah e le forze di Israele si avvicinano giorno dopo giorno. L'accordo per il cessate il fuoco è ancora lontano

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L'esercito israeliano continua a bombardare e attaccare via terra la Striscia di Gaza. In un comunicato le forze armate (Idf) hanno fatto sapere di aver colpito obiettivi di Hamas e ucciso suoi combattenti. L'ospedale di Nasser a Khan Younis è accerchiato dai cecchini, fonti locali fanno sapere che i cecchini uccidono chiunque si avvicini all'edificio. I colloqui per il cessate il fuoco sono stati definiti buoni da un funzionario di Hamas, ma il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha respinto la proposta definendola "delirante".  A preoccupare ora è l'avanzata verso la città di Rafah.

L'allarme delle agenzie internazionali per Rafah

Le Nazioni Unite e le altre istituzioni umanitarie fanno tutto il possibile per aiutare i civili a Gaza, ma sarebbero impotenti in caso di un'offensiva di terra israeliana nella città di Rafah: il portavoce dell'Unsg Stephane Dujarric ha avvertito, ancora una volta, che i combattimenti intensivi in una città sovraffollata da 1,4 milioni di rifugiati, circa la metà dell'intera popolazione di Gaza, si trasformerebbero in un "bagno di sangue".

Il piano di Israele per l'attacco nel sud della Striscia

Venerdì, il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha ordinato all'esercito di predisporre piani di evacuazione dei civili prima dell'attacco vero e proprio. Gli esperti delle Nazioni Unite sottolineano che i palestinesi non hanno un altro posto dove andare: sono finiti vicino al confine con l'Egitto proprio perché è stato il luogo, relativamente, più sicuro della Striscia. Nonostante il fatto che i combattimenti si siano ritirati in molte parti della Striscia, la maggior parte delle infrastrutture è comunque rovinata, il che non rende l'opzione migliore di Rafah.

Molti palestinesi che vivono a Rafah hanno dichiarato che si rifiuterebbero di lasciare la loro terra anche in caso di aggressione israeliana. L'opzione per loro è quella di attraversare il vicino confine con l'Egitto per salvarsi la vita. L'Egitto ha già avvertito Israele che questo scenario rappresenta la "linea rossa" e porterebbe all'annullamento degli accordi di pace con Israele.

In questo contesto, data la situazione disperata dei rifugiati e di tutta Gaza e la potenziale interruzione delle linee di soccorso che passano per Rafah, il Programma alimentare mondiale (Wfp) ha avvertito che una carestia generale potrebbe colpire la regione già a maggio.

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