Europa, si espandono le proteste degli agricoltori. Strade bloccate anche in Francia e in Lituania

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Di Michela Morsa
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Dopo Romania, Polonia e Germania, protestano anche gli agricoltori della Francia e della Lituania. Vilnius invasa da mille trattori, strade bloccate in 85 dipartimenti francesi

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Si sono estese a macchia d'olio in tutta Europa le proteste degli agricoltori, e non sembrano vicine alla fine. Dopo la Romania, la Polonia e la Germania, ma anche Spagna, Regno Unito, Serbia e Paesi Bassi, ora è il turno delle associazioni di categoria della Francia, che da qualche giorno bloccano con i loro trattori l'accesso ad alcune strade e autostrade del Paese per fare pressioni sul nuovo governo di Gabriel Attal. 

Il leader del principale sindacato di categoria, la Fnsea, ha fatto sapere che gli agricoltori francesi resteranno accampati per strada "per tutto il tempo necessario", finché non arriveranno da parte del governo risposte concrete alla loro "disperazione". Uno dei sindacati agricoli di Seine-et-Marne minaccia di bloccare "l'intera Ile-de-France" entro "dieci giorni" in caso di assenza di risposte soddisfacenti da parte del governo.

Gli agricoltori chiedono misure d'emergenza per sostenere la loro attività e denunciano il basso livello dei loro redditi e gli eccessivi oneri amministrativi e burocratici a cui sarebbero sottoposti. 

Nel corso di questa settimana sono attese azioni in quasi 85 dipartimenti della Francia.

Proteste anche in Lituania

Intanto anche gli agricoltori lituani hanno intensificato le loro proteste, portando nel centro della capitale Vilnius mille trattori. Schierati lungo uno dei viali più importanti della città, hanno mostrato slogan e foto del ministro dell'Agricoltura Kestutis Navickas.

Come i loro colleghi francesi, gli agricoltori lituani protestano contro la politica agricola comune, l'aumento delle accise sul Gpl, l'abolizione di un'aliquota di accisa ridotta per i loro camion, il ripristino dei pascoli permanenti, l'espansione delle riserve naturali, la crisi del latte. 

La risposta dell'Unione europea

Il commissario all'Agricoltura dell'Unione europea Janusz Wojciechowskiha promesso che Bruxelles ascolterà "la voce degli agricoltori".

"Stiamo ascoltando con molta attenzione la voce degli agricoltori e posso dichiarare che nel nostro lavoro terremo conto di questa voce, soprattutto per quanto riguarda il futuro della politica agricola comune", ha detto Wojciechowski. 

E ha aggiunto: "La sicurezza alimentare dovrebbe essere al primo posto come funzione principale dell'agricoltura". 

Gli esperti non escludono un'ulteriore espansione del movimento.

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