A Berlino, in migliaia alla Porta di Brandeburgo contro il piano di togliere le sovvenzioni sul diesel per i veicoli agricoli. Greenpeace Germania: "Errata distribuzione dei sussidi da parte dell'Unione europea"
Circa diecimila agricoltori si sono riuniti lunedì 15 gennaio nel cuore di Berlino per protestare contro i piani del governo tedesco di tagliare le agevolazioni fiscali sul diesel per i veicoli agricoli.
Anche se il governo ha garantito che si limiterà a ridurre i sussidi nei prossimi due anni, prima di toglierli del tutto nel 2026, gli agricoltori sostengono che la situazione non sia sostenibile.
Agricoltori penalizzati a livello globale
"In linea di principio si potrebbe supporre che noi, come agricoltori, preferiremmo lavorare completamente senza sussidi. Tutti vorremmo avere la possibilità di vivere bene con il guadagno del nostro lavoro - afferma Philipp Oswald, agricoltore tedesco - Tuttavia, la realtà è che in Germania, ormai da molti anni, rispettiamo le normative ambientali e implementiamo le misure per il benessere degli animali, fattori che, nella competizione globale, ci mettono in una posizione di svantaggio, dal momento che altri paesi, con standard molto più bassi, hanno costi notevolmente inferiori dei nostri".
"La fine dell'agricoltura in Germania"
Secondo l'Associazione degli agricoltori tedeschi, la fine di questi sussidi potrebbe significare la fine dell'agricoltura nel Paese.
A detta di Martin Hofstetter, esperto politico di Greenpeace Germania, si sta verificando "una trasformazione strutturale, in particolare un calo annuo delle aziende agricole del 2-3 per cento". "Attualmente - spiega - questa situazione è in gran parte influenzata dalla distribuzione errata dei sussidi dell’Unione europea. Se si dovessero tagliare tutti i sussidi da un giorno all’altro, molte aziende agricole sostengono che non ci sarebbero più prospettive. D'altro canto, però, c'è il forte impegno da parte degli agricoltori a continuare a gestire le loro aziende agricole e il desiderio di andare avanti".
Gli agricoltori sostengono che la riduzione dei sussidi comporterà una perdita di circa due mesi di reddito all'anno per azienda agricola, pari a circa 4.500 euro.