Polonia, opposizione chiede liberazione deputati arrestati

Il neoeletto primo ministro polacco, Donald Tusk, si rivolge ai legislatori durante il suo discorso al Parlamento (12 dicembre 2023)
Il neoeletto primo ministro polacco, Donald Tusk, si rivolge ai legislatori durante il suo discorso al Parlamento (12 dicembre 2023) Diritti d'autore Czarek Sokolowski/Copyright 2023 The AP.
Diritti d'autore Czarek Sokolowski/Copyright 2023 The AP.
Di Gabriele Barbati
Condividi questo articoloCommenti
Condividi questo articoloClose Button
Copia e incolla il codice embed del video qui sotto:Copy to clipboardCopied

Continua il braccio di ferro in Polonia tra il nuovo governo di Donald Tusk e il partito precedentemente al potere, Diritto e Giustizia, che è sostenuto dal presidente polacco, Andrzej Duda

PUBBLICITÀ

Il maggiore partito di opposizione polacco, Diritto e Giustizia (PiS), ha interrotto martedì la seduta del Parlamento, in protesta contro la detenzione di due deputati, Mariusz Kaminski e Maciej Wasik, che erano il ministro e il vice degli Interni nel precedente governo.

I due sono stati arrestati la scorsa settimana dentro il palazzo presidenziale a Varsavia, dove si erano rifugiati per sfuggire a una sentenza di due anni per abuso di potere.

Durante la seduta parlamentare i deputati del PiS, tra cui l'ex primo ministro Jaroslaw Kaczynski e l'ex ministro della Difesa Mariusz Blaszczak, hanno chiesto la liberazione immediata dei colleghi.

Blaszczak si è rivolto anche alle mogli dei deputati arrestati, che erano state invitate in aula: "Barbara Kaminska e Roma Wasik, grazie che siete con noi, noi siamo con voi" ha detto.

"Ostruzionismo, rissa, difesa dei criminali: i deputati PiS in sintesi"

Una seconda grazia a Kaminski e Wasik dopo quella del 2015?

Il presidente della Polonia, Andrzej Duda, un alleato del PiS, ha annunciato la settimana scorsa di aver avviato l'iter per la grazia a Kaminski e Wasik.

Sarebbe la seconda volta e per lo stesso caso. I due sono stati condannati infatti nel 2015 per abuso di potere, nella vicenda che ha visto degli agenti sotto la loro supervisione istigare un reato durante un'indagine. Dopo avere negato ogni addebito, il presidente Duda graziò Kaminski e Wasik, permettendo loro di riprendere le proprie funzioni.

Il provvedimento di grazia era stato contestato, perché arrivato prima che la sentenza fosse definitiva. L'anno scorso, dopo l'ascesa al potere di Tusk, la Corte Suprema polacca ha riaperto il caso. A fine anno, Kaminski e Wasik sono stati condannati nuovamente da un tribunale a due anni di carcere.

In Polonia è scontro tra il premier Tusk e il presidente Duda

Il caso dei due parlamentari si aggiunge alle tensioni nate con l'avvento a metà dicembre del nuovo governo di Donald Tusk, ex presidente del Consiglio Europeo, che sta smantellando le decisioni prese dalla precedente amministrazione. 

Il confronto è diventato quasi personale tra Duda e Tusk, secondo il Financial Times. Prima il presidente ha ritardato la nomina del primo ministro, poi ha posto il veto sulla legge di bilancio di dicembre e la scorsa settimana ha trasformato la disputa sui due legislatori del PiS in una crisi costituzionale.

Lunedì Duda ha ripetuto gli appelli per il rilascio dei due "prigionieri politici" e accusato Tusk di "violare la legge" con le riforme che sta approvando, a cominciare da quella dei media pubblici e da quella giudiziaria avviate poco dopo l'insediamento del nuovo esecutivo. 

Da parte sua, Tusk ha accusato il presidente polacco di essere "coinvolto nella devastazione dello Stato di diritto e dell'ordine legale in Polonia dal 2015".

In un incontro lunedì, Duda e Tusk non sono riusciti ad allentare le tensioni, incrementate anche dall'avvicinamento della Polonia alle nuove elezioni amministrative che si terranno ad aprile.

Condividi questo articoloCommenti

Notizie correlate

Disordini per i media pubblici in Polonia, a Varsavia protesta l'opposizione di destra contro Tusk

Polonia, condannati in 14 per spionaggio e sabotaggio: agivano per conto della Russia

Polonia, pro vita in marcia contro l'estensione del diritto all'aborto proposta dal governo