Elezioni Usa, primarie repubblicane in Iowa nel gelo: Trump favorito

L'ex presidente degli Stati Uniti è il principale candidato alla nomination repubblicana nelle elezioni presidenziali del prossimo novembre
L'ex presidente degli Stati Uniti è il principale candidato alla nomination repubblicana nelle elezioni presidenziali del prossimo novembre Diritti d'autore Associated Press
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Di Gabriele Barbati
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Il voto in Iowa apre ufficialmente la corsa alle elezioni presidenziali di novembre. Trump favorito nei sondaggi su Nikki Haley e Ron DeSantis. Sarà una sfida anche per gli elettori, che dovranno recarsi ai caucus con temperature intorno ai - 30 gradi

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La corsa per le elezioni presidenziali di novembre negli Stati Uniti parte lunedì dalle primarie repubblicane in Iowa, tra temperature sottozero e una sostanziale corsa per il secondo posto dietro l'irraggiungibile Donald Trump, a cui i sondaggi danno quasi la metà delle preferenze.

L'ultimo sondaggio del quotidiano della capitale dello Stato, il Des Moines Register, vede l'ex presidente in vantaggio su Nikki Haley, ex ambasciatrice all'Onu e governatore della Carolina del Sud, data al 20 per cento dei voti, due punti in più del governatore della Florida, Ron DeSantis.

L'Iowa, uno Stato del midwest con circa tre milioni di abitanti, è tradizionalmente il primo ad aprire la corsa elettorale con i suoi caucus, le assemblee locali in cui i votanti registrati per il partito repubblicano o democratico sono chiamati a selezionare il candidato preferito alla presidenza.

Stasera ho dato un caloroso benvenuto al presidente Trump nel nevoso Iowa. Il "re" del MAGA (Make America Great Again) è arrivato! Non aveva intenzione di lasciarsi fermare da una bufera di neve!

Cosa sono i caucus dell'Iowa?

Ai caucus, tenuti spesso in palestre o sale parrocchiali della zona, si deve votare in presenza, dopo un articolato dibattito sui candidati. Il mezzo metro di neve caduto sull'Iowa e temperature anche a -30 gradi, "pericolose per la salute" secondo il Servizio meteorologico nazionale, potrebbero però tenere la gente a casa.

Trump ha sfidato il vento gelido nel fine settimana e ha incontrato dei sostenitori nellacittà di Indianola, ma a causa del maltempo ha dovuto cancellare altri eventi elettorali in Iowa o tenerli in videoconferenza.

Il team di Trump spera in una vittoria di grandi proporzioni in Iowa, che gli dia slancio per un'altra vittoria il 23 gennaio nel New Hampshire, che toglierebbe ogni speranza di vittoria delle primarie ai suoi contendenti. 

Il primo voto dell'anno per le presidenziali taglia spesso dalla competizione qualche candidato. Nel 2024 è toccato all'ex governatore del New Jersey, Chris Christie, ritiratosi dalla corsa la settimane scorsa di fronte dei sondaggi negativi in New Hampshire. 

Nikki Haley, sostenuta dall'ala moderata del Partito repubblicano (e che si è assicurata di recente i finanziamenti e la capillare rete di attivisti dell'organizzazione Americans for Prosperity, che fa riferimento all'imprenditore Charles Koch) sembra l'unica alternativa a Trump. 

L'incognita dei processi a Trump pesa sulle presidenziali del 2024

In un'elezione non conta mai il secondo posto. Ma queste presidenziali corrono in parallelo ai processi a carico di Trump.

Finora, paradossalmente, i guai giudiziari hanno aumentato il suo consenso al punto da non avere partecipato ad alcuno dei dibattiti televisivi tra i candidati repubblicani, che hanno finora guadagnato punti nei sondaggi quando si sono allineati a Trump e non lo  hanno criticato, in particolare l'imprenditore di origine indiane Vivek Ramaswamy.

Resta tuttavia l'incognita di una squalifica dell'ex presidente o delle potenziali reazioni a una sua condanna in uno dei quattro procedimenti in corso tra Florida, New York, Georgia e Washington D.C. e in due casi civili di cui si attende il verdetto.

A dicembre la Corte suprema del Colorado ha escluso Trump dalle primarie di quello Stato, per la violazione del 14esimo emendamento che stabilisce il bando per i funzionari pubblici che "sono stati coinvolti in un'insurrezione", proprio il tipo di crimine di cui Trump è imputato nella capitale degli Stati Uniti in relazione all'assalto del Campidoglio del 6 gennaio del 2021.

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