Messa fuori legge nel giro di tre anni una pratica tradizionale in Corea del Sud e nel resto dell'Asia orientale. Saranno sanzionate la produzione e la vendita, non il consumo, della carne di cane
Il parlamento della Corea del Sud ha approvato martedì una legge che vieta l'allevamento di cani per alimentazione, la macellazione e la vendita della loro carne.
L'Assemblea nazionale ha dato il via libera alla legge con voto di 208-0, e due astenuti, avviando quella che è stata definita "una rivoluzione culturale" che entrerà in vigore dopo un periodo di transizione di tre anni, per dare tempo ad allevatori e ristorati di adattare le proprie attività commerciali
Secondo dati governativi, nel 2023 la Corea del Sud contava circa 1.600 ristoranti con carne di cane e 1.150 allevamenti di cani.
Una trasformazione generazionale
Mangiare la carne di cane è una pratica tradizionale in Corea del Sud e in altri Paesi dell'Estremo Oriente, dove è considerata una prelibatezza.
I giovani sudcoreani per cui i cani sono piuttosto animali da compagnia e gli animalisti l'hanno messa nel mirino da tempo, tuttavia, considerandola un motivo di imbarazzo nazionale.
Recenti sondaggi mostrano che più della metà dei sudcoreani è d'accordo con il divieto della carne di cane e già non la mangia più. Un sudcoreano su tre si oppone invece al divieto.
Chi violerà il bando dal 2027 sarà punibile con una la reclusione fino a tre anni e con una multa di trenta milioni di won (circa 21mila euro). Non sono previste sanzioni per il consumo della carne di cane.