Islanda, il vulcano continua ad eruttare: lo spettacolo della corsa della lava

L'eruzione del vulcano in Islanda
L'eruzione del vulcano in Islanda Diritti d'autore Marco Di Marco/AP
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Di Stefania De Michele
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Secondo l'Ufficio meteorologico islandese, nelle prime due ore di eruzione sono fuoriusciti centinaia di metri cubi di lava al secondo. Adesso l'attività si è notevolmente attenuata

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Ventiquattro ore dopo l'eruzione, continua la fuoriscita di lava dal vulcano nel sud-ovest dell'Islanda.

L'Ufficio meteorologico islandese ha stimato che, nelle prime due ore di attività vulcanica, sono fuoriusciti centinaia di metri cubi di lava al secondo, anche se l'attività si è notevolmente attenuata.

La città più vicina, Grindavik, è stata evacuata a novembre dopo che una forte attività sismica aveva minacciato un'eruzione imminente.

La preoccupazione principale sembra dunque essere l'inquinamento da gas.

I fumi potrebbero presto raggiungere la capitale islandese Reykjavik, che si trova 42 km a nord-est di Grindavik.

L'eruzione non è stata una sorpresa, gli scienziati l'avevano prevista.

La regione era attiva da più di due anni e migliaia di piccoli terremoti hanno scosso l'area nelle ultime settimane.

Ãrmann Höskuldsson, vulcanologo, ha dichiarato all'emittente statale islandese RUV che si aspetta che l'eruzione possa durare da una settimana a 10 giorni. 

I meteorologi e gli scienziati dicono che un impatto sul traffico aereo è improbabile.

Ciò che è accaduto e a ciò che potrebbe accadere

Il sisma è iniziato intorno alle 22:20 ora locale di lunedì a nord di Grindavik, una città di pescatori di 3.400 abitanti sulla penisola di Reykjanes.
La cittadina si trova in un'area conosciuta per la presenza del vulcano Fagradalsfjall.

Prima c'è stata una serie di piccoli terremoti.
Poi la lava, a circa 1.200 gradi Celsius (2.192 gradi Fahrenheit), ha iniziato a fuoriuscire da una fessura lunga circa 4 chilometri. Dopo il picco di fuoriuscita di lava di lunedi, nel pomeriggio del giorno successivo l'attività si è notevolmente ridotta.

Eruzione, evacuata Grindavik e la stazione geotermale

Gli scienziati si aspettavano l'eruzione da diverse settimane e, a novembre, le autorità avevano evacuato Grindavik dopo che migliaia di piccole scosse di terremoto avevano interessato l'area per più di due settimane.
Un corridoio di magma, o roccia semi-fusa, si stava allungando verso la città e avrebbe potuto raggiungere la superficie a breve.

La vicina Blue Lagoon - resort geotermale, una delle più note attrazioni turistiche islandesi - ha dovuto chiudere temporaneamente per precauzione dopo che un terremoto di magnitudo 4,8 ha colpito la zona il mese scorso.

Fagradalsfjall è rimasto inattivo per circa 6.000 anni, ma è tornato in vita nel marzo 2021 quando centinaia di persone si sono riversate nella penisola di Reykjanes per assistere a spettacolari colate di lava che si sono protratte per mesi.
Il bagliore rosso della lava poteva essere visto dalla periferia della capitale.

Nessuna interruzione del traffico aereo, per ora

Nessuna delle recenti eruzioni nella penisola di Reykjanes ha causato danni o interruzioni dei voli, nonostante la vicinanza dell'area al principale aeroporto principale di Keflavik. 

Molti ricordano ancora le interruzioni dell'aviazione internazionale nel 2010: un altro vulcano islandese, l'Eyjafjallajokull, aveva sputato gigantesche nuvole di cenere nei cieli europei. Circa 100.000 voli furono bloccati, milioni di viaggiatori internazionali rimasero a terra e i voli furono interrotti per giorni per il timore che le ceneri sottili potessero danneggiare i motori dei jet.

Secondo gli esperti, la posizione e le caratteristiche di questa eruzione non dovrebbero produrre molta cenere o causare un'interruzione di dimensioni simili.
AccuWeather, una società di previsioni meteorologiche con sede negli Stati Uniti, ha dichiarato martedì che secondo le prime informazioni non è stata osservata alcuna nube di cenere.

Sam Mitchell, vulcanologo dell'Università di Bristol, afferma che l'eruzione di lunedì è molto diversa da quella di Eyjafjallajokull del 2010.

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Gli scienziati dicono che attualmente non vi è alcuna minaccia che la lava raggiunga la città di Grindavik o strutture chiave come le vicine centrali elettriche.

Solo per precauzione, i residenti dell'area sono stati evacuati e la maggior parte delle strade circostanti rimane chiusa. 

Situazione monitorata costantemente

La situazione potrebbe però cambiare - sostengono gli addetti ai lavori - ed è perciò troppo presto per dire quanto durerà l'eruzione o quando i residenti locali potranno rientrare nelle loro case. 

"Anche se la lava non ha eruttato nella città di Grindavik o nei pressi della vicina centrale elettrica e non ha raggiunto la destinazione turistica Laguna Blu, le colate di lava sono ancora a pochi chilometri di distanza" ha detto Mitchell.

La lava fusa che scorre in superficie può anche aumentare il rischio di una cattiva qualità dell'aria nella regione a causa dell'aumentodi anidride solforosa nell'aria, secondo AccuWeather. 

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L'Islanda in cima a un hotspot vulcanico

L'Islanda è una delle aree vulcanicamente più attive della Terra, con 32 siti vulcanici attivi. In media si verifica un'eruzione ogni quattro-cinque anni, anche se dal 2021 la frequenza è aumentata fino a 12 mesi.

Il Paese si trova in cima a un hotspot vulcanico e alla cosiddetta dorsale medio-atlantica, un'enorme crepa nel fondo dell'oceano causata dalla separazione delle placche tettoniche nordamericana ed eurasiatica. Quando le placche si separano, nuovo magma sale a riempire gli spazi vuoti, innescando terremoti e attività vulcanica.

Uno dei più grandi vulcani attivi del Paese è il Katla, che è tenuto sotto stretta osservazione perché si trova sotto una spessa coltre di ghiaccio: una forte eruzione potrebbe sciogliere il ghiaccio e scatenare inondazioni diffuse.

L'ultima eruzione del Katla risale al 1918, e durò quasi un mese, privando le colture della luce del sole e uccidendo alcuni capi di bestiame.

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