Il maltrattamento delle oche causato dall'alimentazione forzata allontana molti dal prodotto d'eccellenza francese
Arriva il Natale e il foie gras, il cibo delle feste per eccellenza, torna a dividere i francesi. C'è chi non può farne a meno e chi invece ha smesso di consumarlo per motivi etici: produrlo, infatti, comporta l'alimentazione forzata delle oche e quindi un maltrattamento animale.
Ma un altro e più etico foie gras è possibile. Alcuni produttori stanno cercando metodi alternativi di produzione che elimino l'alimentazione forzata degli animali.
Aline Meyer, una produttrice dell'Alsazia, sta sperimentando con una sessantina delle sue oche una diversificazione della dieta. Le nutre più volte al giorno senza usare esche e sfruttando il loro istinto migratorio, che le porta a ingozzarsi per creare delle "riserve" nello stomaco prima di percorrere migliaia di chilometri.
Marcel Metzler, il primo a utilizzare con successo questo metodo alternativo, è però ora impegnato in una battaglia legale, poiché solo le oche alimentate a forza hanno diritto al nome di foie gras.