Sì di Baku e Yerevan alla pace, a due mesi dall'invasione del Nagorno-Karabakh

Armenia e Azerbaigian hanno concordato di compiere "passi" per normalizzare le loro relazioni, secondo una dichiarazione congiunta dei due Paesi
Armenia e Azerbaigian hanno concordato di compiere "passi" per normalizzare le loro relazioni, secondo una dichiarazione congiunta dei due Paesi Diritti d'autore AP/Russian Foreign Ministry Press Service
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Di Gabriele BarbatiEuronews
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Armenia e Azerbaigian hanno messo nero su bianco giovedì che "esiste possibilità storica per una pace a lungo termine". Lodi da Unione europea e Stati Uniti. Rimangono divergenze sul numero dei prigionieri da scambiare

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L'Armenia e l'Azerbaigian hanno rilasciato una dichiarazione congiunta con l'intenzione di "raggiungere una pace a lungo attesa nella regione".

"Il trattato di pace [si baserà sul] rispetto dei principi di sovranità e integrità territoriale" si legge nella dichiarazione pubblicata dall'agenzia statale azera Azərtac.

Tra i punti dell'accordo c'è il rilascio dei prigionieri di guerra: 32 armeni e due azeri. Ma c'è una significativa discrepanza sui numeri.

Funzionari dell'Azerbaigian parlano di 33 tra militari e civili armeni detenuti. L'Armenia ritiene siano 55, di cui quarantuno militari. Ong armene per i diritti umani aggiungono alla lista almeno altri ottanta nomi.

Il premier armeno Nikol Pashinyan ha espresso l'intenzione di scambiare "tutti con tutti", lo scorso 24 novembre. Tuttavia, il governo di Baku ha replicato che non libererà sei leader politici del Nagorno-Karabakh, regione etnicamente armena e di fatto autonomia all'interno dell'Azerbaigian.

Dopo tre decenni di scontri militari e diplomatici, a settembre l'esercito azero ha occupato l'area mettendo in fuga circa 120mila armeni.

Sono lieto di accogliere una svolta importante nelle relazioni tra Armenia e Azerbaigian. Accogliamo con favore la liberazione dei detenuti e l'apertura senza precedenti del dialogo politico. Incoraggio i leader a finalizzare l’accordo il prima possibile.

L'Unione europea ha elogiato la dichiarazione congiunta delle parti."Un importante punto di svolta" l'ha definita il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel.

"Un'occasione storica per raggiungere la pace nella regione" gli ha fatto eco l'Alto rappresentante Ue per gli affari esteri, Josep Borrell.

Lodi all'iniziativa anche dalla Russia e dagli Stati Uniti, dove potrebbe esserci un incontro tra i ministri degli Esteri dei due paesi, su invito del segretario di Stato Blinken, ha fatto sapere il governo di Yerevan.

Da settembre l'Azerbaigian si era rifiutato di partecipare ai colloqui proposti da Stati uniti e Spagna, sostenendo la parzialità dei Paesi occidentali, accettando infine a ottobre un incontro in Iran. 

Nella dichiarazione di giovedì, l'Armenia si impegna anche a sostenere la candidatura di Baku per ospitare la prossima Cop29, il vertice internazionale sul clima che quest'anno è stato organizzato fino al 12 dicembre dagli Emirati Arabi Uniti a Dubai.

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