Bufera intorno alle dichiarazioni del presidente della Cop28 di Dubai sull'importanza del petrolio. Sultan Al Jaber nega le critiche e precisa: la scienza è sempre stata al centro della mia carriera
Prima la bufera, poi la precisazione in conferenza stampa da parte di Sultan Al Jaber, presidente della Cop28 e amministratore delegato della compagnia petrolifera nazionale, al centro di polemiche per alcune dichiarazioni precedenti alla conferenza sul clima in programma a Dubai.
Nonostante i numerosi punti stampa e la massiccia presenza dei giornalisti, la conferenza organizzata lunedì 4 dicembre da Al Jaber non è stata casuale: il presidente della Cop28 si è trovato a giustificare un'audio, pubblicato dal Guardian e dal Centre for Climate Reporting, in cui il 21 novembre aveva dichiarato che senza petrolio il rischio è di tornare al tempo delle caverne.
"Rispettare le raccomandazioni della scienza sul cambiamento climatico -, ha precisato Al Jaber, ingegnere ed economista -, ho rispetto nella scienza, è sempre stata al centro del della mia carriera". Al Jaber ha poi ammesso ci siano state confusione e cattive interpretazioni: "Aiutatemi a chiarire questi concetti".
All'indomani delle dichiarazioni pubblicate del media britannico, il conflitto di interessi del numero uno dell'Abu Dhabi National Oil Company, si scontra con le promesse fatte nei primi giorni a Dubai durante la conferenza di cui Al Jaber è presidente.
Il ministro dell'Industria degli Emirati Arabi Uniti ha infatti elencato proprio i vari progressi fatti già in quattro giorni di lavoro della Cop28 e i tanti impegni economici annunciati sia per aiutare i Paesi più poveri contro le perdite e i danni provocati dai cambiamenti climatici, sia per sostenere lo sviluppo di alcuni settori come l'agricoltura e sia nelle tecnologie per ridurre le emissioni di Co2.
Solo il 21 novembre scorso, però, durante l'evento online in cui Al Jaber ha preso parte, aveva detto: “Nessuna scienza dimostra che un'uscita dai combustibili fossili è necessaria per limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi centigradi sopra i livelli preindustriali. Dire addio al petrolio vorrebbe dire tornare al tempo delle caverne”.