EventsEventi
Loader

Find Us

FlipboardLinkedin
Apple storeGoogle Play store
PUBBLICITÀ

Guerra Israele-Hamas, tacciono le voci dissenzienti

Palestinians recover the bodies of the al Meghari family killed in the Israeli bombardment of the Gaza Strip in Bureij refugee camp, Gaza Strip.
Palestinians recover the bodies of the al Meghari family killed in the Israeli bombardment of the Gaza Strip in Bureij refugee camp, Gaza Strip. Diritti d'autore Adel Hana/Copyright 2023 The AP. All rights reserved.
Diritti d'autore Adel Hana/Copyright 2023 The AP. All rights reserved.
Di Euronews Digital
Condividi questo articoloCommenti
Condividi questo articoloClose Button
Copia e incolla il codice embed del video qui sotto:Copy to clipboardCopied

I palestinesi temono l'arresto se accusati di parlare apertamente di guerra, gli israeliani critici presi di mira per aver espresso pareri

PUBBLICITÀ

In Israele, nel contesto del traumatico massacro del 7 ottobre da parte di Hamas e della successiva offensiva militare israeliana a Gaza, le voci dissenzienti tacciono.

I palestinesi affermano di temere di essere arrestati se accusati di parlare apertamente della guerra, compresi i social.

Gli israeliani critici, inclusi docenti universitari, giornalisti e politici, sono stati presi di mira per aver espresso pareri.

La politica arabo-israeliana Aida Touma-Suleiman, che ha condannato il brutale attacco di Hamas contro gli israeliani, afferma che le è stato impedito di mostrare compassione ai palestinesi di Gaza.

"Non faccio più passeggiate con i miei nipoti - dice - perché non voglio che nessuno sappia che sono miei nipoti.

C'è un enorme incitamento contro chiunque osi protestare contro questa guerra o anche solo rivelare un po' di empatia verso ciò che sta accadendo a Gaza.

Non ci è permesso nemmeno piangere per un bambino palestinese che viene ucciso lì".

Controlli a tappeto per i detrattori

Lo scorso febbraio, il ministro della Sicurezza nazionale, Itamar Ben-Gvir, ha istituito una task force progettata per monitorare i discorsi di odio contro lo Stato di Israele.

E nelle ultime settimane, il sistema giudiziario israeliano ha confermato la custodia cautelare di coloro che erano accusati di aver violato la legge: i giudici l'hanno definito un "atto necessario, dato che il Paese è in tempo di guerra".

Amir Badran e Itamar Avneri sono alleati politici (palestinese ed ebreo) che lavorano per un approccio comune che limiti la paura e l’odio tra le due comunità.

"Gli ebrei e gli arabi hanno paura - dice Amir Badran - ma gli arabi sono ancora minacciati: molti giovani vengono arrestati, non solo giovani, pur non facendo granché sui social.

Un 'mi piace' che mettono o una semplice foto li porta subito ad essere scambiati per terroristi, per gente che sostiene Hamas".

"Gli ebrei sono molto ansiosi, hanno paura - afferma invece Itamar Avneri - molta paura, c’è una guerra a Gaza.

Tutti sono ansiosi e c'è tensione tra ebrei e arabi in Israele, è naturale, ma stiamo cercando di allentarla e di impedire che la violenza scoppi".

Condividi questo articoloCommenti

Notizie correlate

A Washington D.C. in migliaia in piazza a favore di Israele

Israele, migliaia di persone in piazza per chiedere il rilascio degli ostaggi

Il giallo del razzo sull'ospedale al-Shifa. Israele: "È stata Hamas"