I leader dell'Unione europea si sono detti preoccupati per la situazione umanitaria a Gaza e auspicano "l'accesso continuo" alla Striscia per garantire l'assistenza civile e umanitaria. La prima giornata del Consiglio europeo si conclude in extremis con una lettera congiunta
Si è conclusa con una dichiarazione congiunta sul Medio Oriente la prima giornata del Consiglio europeo. I leader hanno chiesto una pausa umanitaria a Gaza per consentire l'accesso di aiuti civili e umanitari.
Dopo diverse ore di negoziati i leader europei hanno stilato il documento in cui esprimono "profonda preoccupazione per il deterioramento della situazione umanitaria a Gaza" in cui chiedono di "assicurare un accesso umanitario continuo, rapido, sicuro" alla Striscia per far fronte all'assistenza dei civili.
Nel testo si ribadisce "con forza il diritto di Israele a difendersi", pur senza condannare gli attacchi alle strutture civili che il Paese ha portato avanti nei giorni successivi all'offensiva di Hamas del 7 ottobre.
Il Presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, ha ricordato che un assedio totale a Gaza viola il diritto internazionale.
"La situazione umanitaria a Gaza si è gravemente deteriorata e per questo riteniamo che l'Ue debba fare tutto il possibile per contribuire a risolvere la questione dell'accesso umanitario", ha dichiarato.
I Ventisette si proclamano, inoltre, impegnati a lavorare per sconfiggere Hamas, scongiurare l'escalation e aprire la strada a una soluzione a due Stati. Bisogna dare "concretezza alla questione palestinese" e "maggiore peso all'Anp, l'Autorità nazionale palestinese", suggerisce la premier Giorgia Meloni.
L'Unione europea si è detta pronta a organizzare una conferenza di pace regionale per riavviare gli sforzi per costruire una soluzione a due stati tra Israele e Palestina. Si è trattato di un compromesso con la Spagna, supportata dall'Irlanda, che voleva appelli più forti per un cessate il fuoco.
Nei giorni scorsi il primo ministro spagnolo Pedro Sanchez aveva chiesto di organizzare una conferenza di pace internazionale "entro sei mesi".
A margine dell'evento a Bruxelles il premier spagnolo ha fatto sapere che il lavoro dell'Ue è necessario per una "soluzione definitiva del conflitto".
"Israele non può continuare a vivere così e la soluzione è dare alla Palestina una prospettiva: serve qualcosa di concreto e quindi mobilitare la comunità internazionale perché Israele e Palestina convivano in pace e sicurezza", ha dichiarato una fonte della delegazione spagnola a proposito della posizione di Madrid al Consiglio europeo.
I leader europei hanno detto di aver apprezzato il lavoro fatto dai paesi della regione, tra cui il Qatar, per aver esercitato le loro pressioni su Hamas al fine del rilascio degli ostaggi.
"È di estrema importanza parlare con tutti gli attori della regione" - ha detto Ursula von der Leyen - "e ho già menzionato le numerose visite dei leader in Israele ma anche in altri paesi come la Giordania e l'Egitto. È molto positivo che queste visite si svolgano perché dobbiamo fare tutto il possibile per evitare una ricaduta nella regione".
La lettera del Consiglio europeo sul Medio Oriente: il testo integrale
Riaffermando la dichiarazione dei suoi membri del 15 ottobre 2023, il Consiglio europeo ribadisce che condanna con la massima fermezza Hamas per i suoi attacchi terroristici brutali e indiscriminati in tutta Israele. L'uso di civili come scudi umani da parte di Hamas è un'atrocità particolarmente deplorevole.
Il Consiglio europeo sottolinea con forza il diritto di Israele di difendersi in linea con il diritto internazionale e il diritto internazionale umanitario. Ribadisce l'invito rivolto ad Hamas a liberare immediatamente tutti gli ostaggi senza alcuna precondizione.
Il Consiglio europeo ribadisce l'importanza di garantire, in ogni momento, la protezione di tutti i civili in linea con il diritto internazionale umanitario. Deplora ogni perdita di vita umana tra la popolazione civile.
Il Consiglio europeo ha esaminato lo stato della situazione e il seguito dato alle diverse linee d'azione, compresi gli sforzi concertati per fornire assistenza ai cittadini dell'UE.
Il Consiglio europeo esprime la più profonda preoccupazione per il deterioramento della situazione umanitaria a Gaza e chiede di assicurare un accesso umanitario continuo, rapido, sicuro e senza restrizioni nonché l'arrivo degli aiuti ai bisognosi attraverso tutte le misure necessarie, compresi pause e corridoi umanitari per le esigenze umanitarie. L'Unione europea lavorerà a stretto contatto con i partner della regione per proteggere i civili, per fornire assistenza e per agevolare l'accesso a cibo, acqua, cure mediche, combustibili e rifugi, facendo in modo che tale assistenza non sia oggetto di abusi da parte delle organizzazioni terroristiche.
Il Consiglio europeo ricorda la necessità di evitare un'escalation regionale e di dialogare a tale riguardo con i partner, compresa l'Autorità palestinese.
L'Unione europea è pronta a contribuire al rilancio di un processo politico sulla base della soluzione fondata sulla coesistenza di due Stati, anche mediante il "Peace Day Effort", accoglie con favore le iniziative diplomatiche per la pace e la sicurezza e sostiene lo svolgimento, a breve, di una conferenza di pace internazionale.
Il Consiglio europeo sottolinea la necessità di contrastare la diffusione della disinformazione e dei contenuti illegali ed evidenzia la responsabilità giuridica delle piattaforme in tale contesto.