Un incontro per allentare la tensione tra Serbia e Kosovo

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Di Debora Gandini
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I due paesi devono riprendere il dialogo, almeno secondo Bruxelles

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Un incontro per allentare la tensione tra Serbia e Kosovo. L'inviato dell'Unione europea Miroslav Lajcak e il suo omologo statunitense Gabriel Escobar, accompagnati dai diplomatici di Germania, Francia e Italia, hanno esortato i due paesi riprendere il dialogo.

E’ la prima visita di questo tipo dal 24 settembre, quando circa 30 uomini armati serbi sono entrati nel nord del Kosovo, uccidendo un agente di polizia e costruendo barricate, prima di uno scontro a fuoco con la polizia del Kosovo, dove tre uomini armati sono rimasti uccisi.

"Gli eventi del 24 settembre hanno sottolineato molto chiaramente che sia la riduzione della tensione che la normalizzazione sono ora più urgenti che mai. Qualsiasi condizione o ritardo è inaccettabile, e ci aspettiamo anche che Kosovo e Serbia rispettino pienamente i loro obblighi di dialogo", ha sottolineato Miroslav Lajcak, inviato dell'UE per il dialogo Kosovo-Serbia.

Sia la Serbia che il Kosovo vogliono entrare nell’Unione europea, ma prima devono risolvere divergenze e problemi di varia natura. Le potenze occidentali premono affinché i due paesi attuino il piano in 10 punti presentato da Bruxelles a febbraio per porre fine a mesi di crisi politica.

Su una cosa Kosovo e Serbia sono d'accordo: servono più truppe Nato

Il primo ministro del Kosovo Albin Kurti ha accolto con favore la decisione dell'Alleanza atlantica di rafforzare la propria presenza nella regione, dopo la recente escalation di violenza, culminata - domenica 24 settembre - nell'omicidio di un agente di polizia kosovaro e nell'assedio del monastero di Banjska dove si era asserragliata la banda armata serba.

La Nato è presente In Kosovo già dal 1999, con la Kfor, forza di pace internazionale, a guida italiana, è coordinata dal generale italiano Angelo Michele Ristuccia.

"Abbiamo bisogno della Nato perché il confine con la Serbia è molto lungo e l'esercito serbo ha recentemente rafforzato le sue capacità".

Anche il presidente della Serbia Aleksandar Vučićaveva già chiesto, nei giorni scorsi, di sostituire la polizia kosovara con un'operazione di peacekeeping della Nato.

La sparatoria tra il commando serbo (almeno una trentina di uomini, tre morti e otto arrestati) e la polizia kosovara è stata uno dei peggiori episodi di violenza tra i due Paesi da quando il Kosovo ha dichiarato unilateralmente l'indipendenza dalla Serbia nel 2008.

Il sostegno statunitense

Il consigliere per la Sicurezza nazionale americano Jake Sullivan ha parlato al telefono con il primo ministro del Kosovo, Albin Kurti, ed ha espresso le sue condoglianze per la morte del poliziotto durante i violenti attacchi del 24 settembre.

Il funzionario americano ha anche sottolineato la preoccupazione degli Usa per la mobilitazione militare serba vicino al confine con il Kosovo e ha sottolineato la disponibilità degli Stati Uniti a lavorare con gli alleati per garantire che la Kfor abbia risorse. 

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