La presidente della Commissione europea ha proseguito il suo tour nei Balcani occidentali mercoledì con una visita in Serbia, esortando il Paese a raddoppiare gli sforzi nel suo percorso verso la piena adesione all'Ue
La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha visitato la Serbia mercoledì. È la quarta tappa, dopo Albania, Montenegro e Bosnia-Erzegovina, del suo tour attraverso i Balcani occidentali per discutere dell'allargamento dell'Ue con i leader regionali.
Mercoledì, von der Leyen ha incontrato il presidente serbo Aleksandar Vučić a Belgrado, dove i due hanno tenuto una conferenza stampa congiunta. "Quasi vent'anni fa, la Serbia ha scelto di aderire all'Ue, non per un calcolo strategico, ma per un sentito desiderio del popolo serbo", ha dichiarato la presidente della Commissione Ue.
"Oggi Bruxelles si aspetta che la Serbia proceda due volte più velocemente nel suo percorso verso la piena adesione", ha aggiunto von der Leyen. "Viviamo in un mondo frammentato in cui il divario tra democrazie e autocrazie si sta allargando".
"Conoscete la posizione dell'Ue: la nostra posizione è a favore della libertà, non della repressione, compreso il diritto di riunione pacifica. Siamo per il partenariato invece che per il dominio, e per la diplomazia invece che per l'aggressione", ha detto la presidente della Commissione.
Von der Leyen invita Vučić a Bruxelles
Von der Leyen ha inoltre accolto con favore i progressi compiuti in materia di registri elettorali e la nomina del Consiglio di regolamentazione dei media (Rem), riconoscendo gli sforzi della società civile e dell'opposizione.
"È un buon primo passo", ha detto, aggiungendo che l'attuazione delle riforme che avvicineranno la Serbia all'Ue è fondamentale, invitando Vučić a Bruxelles "tra un mese, in modo da poter valutare insieme la situazione".
Von der Leyen ha anche osservato che la Serbia deve raggiungere un livello più alto di allineamento con la politica estera dell'Ue, comprese le sanzioni contro la Russia.
"Devo lodarvi, la Serbia è già allineata al 61 per cento con la nostra politica estera, ma è necessario fare di più. Dobbiamo poter contare sulla Serbia come partner affidabile", ha detto.
Von der Leyen: importante cooperazione tra governo serbo e società civile
Rispondendo a una domanda sulle proteste studentesche in corso, che si avvicinano al traguardo di un anno, von der Leyen ha detto che questo è un momento cruciale per la Serbia e un momento in cui l'intera nazione deve unirsi.
"È il momento di rafforzare le fondamenta di una democrazia forte, vibrante ed efficace. Voglio assicurarvi che l'Ue è pronta a sostenervi e a investire ogni sforzo in questo senso", ha detto von der Leyen. "L'intero processo di adesione si basa su questo, su riforme che coinvolgono la società. Tutti devono essere coinvolti".
Von der Leyen ha spiegato che la cooperazione del governo con la società civile ha creato una piattaforma per i media e la riforma elettorale, consentendo ulteriori progressi e il consenso su questioni chiave. "È un esempio importante e un buon passo avanti per le riforme future. Ora è essenziale vedere cambiamenti concreti sul campo", ha dichiarato.
Vučić ha anche parlato delle proteste in corso, scatenate dal crollo di una tettoia della stazione ferroviaria di Novi Sad che ha provocato 16 morti nel novembre 2024. I manifestanti che si sono riuniti in tutta la Serbia hanno chiesto diverse riforme politiche ed economiche, attirando un'attenzione significativa sia a livello nazionale che internazionale.
"Questo è un Paese che è campione mondiale di libertà di riunione, perché abbiamo avuto oltre 25mila raduni criminali o illegali, non registrati, che abbiamo protetto, messo in sicurezza e ci siamo occupati delle persone che li hanno organizzati illegalmente. Solo per mettere le cose in chiaro", ha detto Vučić. Il presidente serbo ha aggiunto che le accuse di eccessiva forza della polizia sono infondate.
Bruxelles apprezza i progressi di Bosnia e Montenegro
Durante la sua visita in Bosnia a Sarajevo, martedì, von der Leyen ha incontrato il capo del Consiglio dei ministri a livello statale Borjana Krišto, per sottolineare i progressi compiuti dal Paese dei Balcani occidentali nel suo percorso verso l'adesione all'Ue. La presidente della Commissione ha sottolineato che la Bosnia "ha fatto molta strada" e ora "si trova sulla soglia dell'Unione europea".
Due anni fa, l'Ue ha lanciato un fondo di sei miliardi di euro per i Balcani occidentali, lo Strumento per la riforma e la crescita, per sostenere finanziariamente i sei Paesi dal 2024 al 2027 nel loro percorso di adesione all'Ue.
Il finanziamento ha lo scopo di integrare progressivamente la regione con le normative dell'Ue, soprattutto per quanto riguarda lo stato di diritto. Il piano di crescita dovrebbe aprire le porte a un miliardo di euro di investimenti in Bosnia, ma questi sono stati sospesi a causa della mancanza di progressi nelle riforme previste. Ora la priorità è organizzare una conferenza intergovernativa e per farlo è necessario adottare leggi di riforma giudiziaria, ha sottolineato von der Leyen.
Martedì mattina, la presidente della Commissione si è recata in Montenegro, dove ha descritto il Paese adriatico come "leader nell'integrazione europea", sottolineando che il Montenegro potrebbe chiudere cinque capitoli negoziali entro la fine dell'anno. Il Montenegro ha già chiuso provvisoriamente sette dei 33 capitoli.
Le ultime due tappe del tour di von der Leyen nei Balcani occidentali sono il Kosovo e la Macedonia settentrionale, in programma mercoledì.