"Israele non è interessato ad aprire un fronte di guerra alla frontiera con il Libano". Lo ha ribadito il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant. "Ma se gli Hezbollah scelgono la via della guerra, pagheranno un pesante prezzo"
Sale ancora la tensione al confine tra Israele e Libano, dove si sono verificati altri scontri.
Sembra aprirsi un nuovo fronte di guerra, proprio alla frontiera libanese.
Il gruppo libanese Hezbollah ha ammesso di aver preso di mira veicoli armati israeliani e di aver lanciato 20 razzi dal Libano nel nord di Israele (secondo l'esercito di Tel Aviv i razzi erano soltanto nove, di cui cinque intercettati).
Secondo una fonte, i razzi sono stati lanciati "in risposta ai crimini dell'occupazione contro il popolo di Gaza".
L'aviazione israeliana ha attaccato infrastrutture militari e ha diffuso le immagini di un obiettivo libanese colpito: un punto di lancio per i proiettili balistici di Hezbollah.
Almeno un militare israeliano e tre membri di Hezbollah sono rimasti uccisi.
Attacchi verso il confine israeliano
Secondo il quotidiano israeliano Jerusalem Post, ai residenti dei territori israeliani di confine di Menara, Malkia, Yiftach, Margaliot e Ramot Naftali è stato chiesto di cercare riparo.
Da domenica mattina diversi missili anticarro sono stati lanciati da Hezbollah contro Shtula.
Israele ha istituito un perimetro di sicurezza di quattro chilometri lungo il confine settentrionale con il Libano.
"Non vogliamo un fronte di guerra al confine con il Libano"
Nuovo fronte di guerra?
Israele, a parole, dice "No".
"Israele non è interessato ad aprire un fronte di guerra alla frontiera con il Libano".
Lo ha ribadito il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant, riferendosi alla tensione crescente con gli Hezbollah.
"Non vogliamo un'escalation della situazione", ha spiegato Gallant in un video diffuso dopo la sua visita al sud di Israele. Ma, - ha avvertito - se gli Hezbollah "scelgono la via della guerra, pagheranno un pesante prezzo".
Crimini di guerra israeliani contro Issam Abdallah?
Nel frattempo, un gruppo di giornalisti internazionali ha protestato a Beirut, vicino agli uffici dell'Agenzia delle Nazioni Unite per lo sviluppo nell'Asia occidentale (ESCWA), contro la morte del reporter Issam Abdallah, avvenuta venerdì mentre seguiva gli scontri nel sud del Libano, chiedendo un'indagine internazionale sul presunto crimine di guerra commesso da israele.