Terremoto in Marocco: più di 2.000 morti e tre giorni di lutto nazionale

Il minareto della medina di Marrakesh
Il minareto della medina di Marrakesh Diritti d'autore Mosa'ab Elshamy/Copyright 2023 The AP. All rights reserved.
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Supera ormai i 2.000 morti, ma rischia già quasi di raddoppiare, il bilancio del terremoto in Marocco. Degli oltre 2.000 feriti recensiti dal Ministero dell'Interno più di 1.400 sono in gravi condizioni. Indetti tre giorni di lutto nazionale

Oltre 2.000 morti, ma il bilancio potrebbe quasi raddoppiare

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Supera ormai i 2.000 morti, ma rischia già quasi di raddoppiare, il bilancio del terremoto in Marocco. Degli oltre 2.000 feriti recensiti dal Ministero dell'Interno più di 1.400 sono in gravi condizioni. In queste prime ore critiche per la ricerca di eventuali sopravvissuti, molti villaggi nelle regioni montagnose colpite dal sisma restano poi ancora del tutto inaccessibili ai soccorsi. La corona marocchina ha indetto tre giorni di lutto nazionale.

Appello dellaCroce Rossa Internazionale: "Serviranno aiuti per anni"

Più della metà delle vittime sono state contate ad Al-Haouz e a Taroudant, due remote zone rurali dell'alto Atlante, vicine all'epicentro del sisma. Ancora provvisoria, la portata dei danni induce però già la Croce Rossa Internazionale a lanciare un appello alla solidarietà e a parlare di "bisogni per i prossimi mesi ed anni".

La solidarietà internazionale: "Tutti pronti ad aiutare come possiamo"

Immediata la risposta internazionale, con proposte di aiuti che provengono da tutto il mondo. A poche ore dalla mano tesa del G20 di Nuova Delhi, i 27 paesi UE hanno offerto "pieno sostegno" al Marocco, mentre anche la vicina Algeria ha accantonato le tradizionali tensioni con Rabat per aprire il suo spazio aereo ai soccorritori.

Voci dai villaggi colpiti: "Siamo vivi, ma abbiamo perso tutto"

Nel villaggio di Moulay Brahim, sulle montagne dell'Alto Atlante marocchino, la tragedia di Lahcen è sulla bocca di tutti. L'uomo ha perso la moglie e i quattro figli nel potente terremoto che ha colpito il regno.

Nel minuscolo dispensario di questo douar - immerso in una zona montuosa a più di un'ora dalla città turistica di Marrakech - Lahcen siede in un angolo, in silenzio, con la testa china e il corpo come rannicchiato dal dolore.

"Ho perso tutto", dice il quarantenne ad Afp.

Sabato pomeriggio, i soccorsi non avevano ancora estratto i corpi della moglie e del figlio, sepolti sotto le macerie della sua casa, rasa al suolo dal terremoto. Tuttavia, i corpi senza vita delle sue tre figlie erano stati recuperati.

"Non posso farci nulla ora, voglio solo allontanarmi dal mondo e piangere", dice Lahcen, che era fuori casa quando il terremoto ha colpito venerdì sera.

La maggioranza delle vittime sono state registrati nella provincia di Al-Haouz, l'epicentro del terremoto, che comprende il villaggio di Moulay Ibrahim, che ha subito una decina di vittime ma si teme un bilancio più alto.

I soccorritori, con l'ausilio di macchinari edili, a metà giornata stavano cercando sopravvissuti e corpi tra le macerie delle case crollate. I residenti stanno già scavando tombe sul fianco di una collina per seppellire i morti.

Danni alla medina, patrimonio Unesco

Le scosse del sisma sono state avvertite anche all'estero, nella vicina Algeria che ha aperto lo spazio aereo per mettere l'arrivo di aiuti ma anche nel sud della Spagna e del Portogallo.

Marrakech, la città più vicina all'epicentro,  famosa per i suoi souk, gli antichi bazar, attorno ai quali si trovano numerosi riad (alberghi locali) ha riportato danni consistenti alla sua città vecchia, la medina color terra cotta patrimonio Unesco. 

Il minareto della storica mosche di Jemaa el FnaaUna delle sue piazze più famose, Jemaa el Fnaa, è stata colpita La stessa storica moschea Jemaa el Fnaa è parzialmente crollata la scorsa notte.

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