Siria: scontri tra fazioni, fioccano le vittime. Non si arrestano le proteste contro Assad

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I combattimenti sono scoppiati nelle aree controllate dai curdi della provincia di Deir ez-Zor, mentre le proteste contro Assad non accennano a diminuire

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Nuove unità di supporto per le Forze a maggioranza curda nella provincia di Deir ez-Zor, Siria orientale, nel tentativo di allontanare i combattenti arabi da una città dove sono rintanati.

I combattimenti sono scoppiati nelle aree controllate dai curdi della provincia, dopo l'arresto (per mano delle Forze Democratiche Siriane) di Ahmad al-Khabil, capo del locale Consiglio militare locale accusato di appropriazione indebita, traffico di droga e collusione con il governo di Assad.

Alti funzionari statunitensi hanno recentemente visitato l'area, ricca di petrolio, nel tentativo di disinnescare la rivolta delle tribù arabe contro il dominio curdo.

La reazione di queste ultime ha difatti provocato oltre 150 morti e decine di feriti.

Scontri separati nella vicina provincia di Hasakeh hanno avuto luogo anche nell'area di Tal Tamr, nel nord-ovest della provincia, tra l'Esercito siriano, i combattenti locali affiliati alle Forze democratiche siriane a guida curda e i gruppi ribelli sostenuti dalla Turchia.

Secondo l'Osservatorio siriano per i diritti umani, che fa affidamento su un'ampia rete di fonti interne, gli ultimi scontri hanno causato 23 morti.

L’area di Tal Tamr si trova vicino ad una striscia di territorio di confine, sotto il controllo di Ankara e dei suoi delegati.

Tra scontri e proteste

Nel frattempo, nel sud della Siria migliaia di manifestanti si sono uniti alle proteste antigovernative.

Le proteste nella città a maggioranza drusa vanno avanti da quasi due settimane, inizialmente spinte dall'impennata dell'inflazione e dalla spirale economica del Paese devastato dalla guerra, ma soprattutto dopo che Assad ha raddoppiato i salari e le pensioni del settore pubblico e ridotto i costosi sussidi per carburante e benzina.

Le manifestazioni si sono concentrate nella provincia di Sweida, controllata dal governo, il cuore dei drusi siriani, che erano rimasti in gran parte in disparte durante il lungo conflitto tra Assad e coloro che cercavano di rovesciarlo nel suo 13° anno di dominio.

Le folle hanno protestato in tutte le province controllate dal governo nel sud della Siria, con manifestazioni concentrate nella città di Suwayda, sede della minoranza drusa del Paese, chiedendo a gran voce la rimozione del presidente.

La scorsa settimana, i manifestanti sono scesi anche nelle strade di Salqin, una città nel governatorato di Idlib, nel nord-ovest del Paese, in solidarietà con le manifestazioni antigovernative.

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