Scontro finale: ultimi comizi nella Grecia verso il voto

Ultimi comizi in Grecia prima del silenzio elettorale
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Di Gianluca Martucci
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I leader di partito all'attacco disperato per convincere gli indecisi, pari al 17%. Tsipras gioca la carta della chiamata al senso di responsabilità con gli altri partiti di sinistra

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La Grecia entra ufficialmente in silenzio elettorale. Il premier uscente Kyriakos Mitsotakis, a capo del partito conservatore di Nea Dimokratia e in testa secondo i sondaggi, nel suo ultimo comizio ha più volte reiterato l'invito a premiare la stabilità di governo e a confermare le politiche attuate.

Nel discorso tenuto nel quartiere di Thiseio, nei pressi dell'Acropoli di Atene, ha pronosticato una "grande vittoria". Con il Partenone illuminato alle sue spalle, ha chiesto agli elettori un secondo mandato da primo ministro per continuare a "costruire una nuova Grecia moderna e prospera" fondata "sulle basi gettate negli ultimi quattro anni".

"Quello che abbiamo promesso, lo abbiamo mantenuto", ha detto il Mitsotakis ricordando di aver aumentato il salario minimo da 650 a 780 euro e di aver abbassato le tasse con un'economia greca in fase di ripresa dopo anni di stagnazione finanziaria e dai salvataggi finanziari.

Le urne domenica apriranno alle 07 del mattino ora locale. Circa 10 milioni di greci sono chiamati a votare per eleggere i 300 deputati del Parlamento ellenico (280 votati col proporzionale e 20 assegnati al partito che ottiene la maggioranza relativa).

Il segretario dell'alleanza di sinistra Syriza, Alexis Tsipras, ha scelto Patrasso per la fine della sua campagna elettorale. Dalla nota roccaforte della sinistra greca, l'ex primo ministro ha fatto leva sul senso di responsabilità per invitare i vertici del terzo partito in corsa, il Pasok di Nikos Androulákis, di unirsi per formare un fronte comune di sinistra che guidi il nuovo governo. 

In base agli ultimi sondaggi, il partito di Mitsotakis, dato intorno al 35-38%, supera di 5-7 punti quello di Syriza. Il partito socialista del Pasok, si attesta intorno al 10%.

Tsipras punta a convincere gli elettori sulla maggioranza semplice di cui gode la sinistra rispetto ai numeri di Nea Dimokratia, che secondo le previsioni potrebbe non avere i numeri necessari per ottenere la maggioranza assoluta in parlamento.

L'affondo del segretario di Syriza è arrivato quando ha accusato Mitsotakis di essere "colui che ha promesso posti di lavoro e salari migliori, ma poi ha ridotto la classe media a vivere di buoni pasto".

"Chiediamo una prima possibilità di governare sulla base di ciò che vogliamo e non di ciò che siamo costretti a fare, per dimostrare che la sinistra può aiutare i cittadini" ha detto alludendo a quando, nel 2015 in piena crisi del debito, venne eletto premier ma dovette sottostare alle richieste della Troika.

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