Perché la propaganda russa funziona così efficacemente in patria?

Dmitri Lovetsky/
Dmitri Lovetsky/ Diritti d'autore Copyright 2023 The AP. All rights reserved
Diritti d'autore Copyright 2023 The AP. All rights reserved
Di Euronews
Condividi questo articoloCommenti
Condividi questo articoloClose Button
Copia e incolla il codice embed del video qui sotto:Copy to clipboardCopied

Gli anni '90 sono stati una grande delusione per i russi e non solo: molti si sono trovati sull'orlo della povertà, mentre alcuni hanno apertamente ostentato ricchezza

PUBBLICITÀ

Nell'Occidente, la guerra in Ucraina è percepita come aggressiva, invasiva e accompagnata da numerosi crimini contro l'umanità.

All'inizio, alcuni russi condividevano apertamente questi sentimenti: le proteste contro la guerra nel Paese sono state relativamente significative nei primi mesi, poi si sono via via placate.

Una parte rilevante dei cittadini vede ciò che sta accadendo come una guerra giusta contro "l'Occidente collettivo", almeno questa potrebbe essere l'impressione che si ha se si dà credito a quanto fa trapelare la propaganda di Stato.

Com'è possibile che la società russa sia diventata così suscettibile alla nuova propaganda?

"L'era sovietica - dice Evgeniya Pyatovskaya, dottoranda presso l'Università della Florida del Sud - ha svolto un ruolo enorme nel non insegnare alle persone come pensare da sole ed essere critiche.

Quindi, le persone non hanno avuto il tempo di imparare ad essere pensatori critici, indipendenti: non hanno avuto il tempo di rendersi conto che si può mettere in discussione chi è al potere, questo è normale".

Inoltre, la propaganda russa contemporanea è sorprendentemente diversa da quella sovietica: sebbene si affidi molto alla tradizione, l'approccio tecnico è differente.

"La propaganda moderna in Russia - afferma Anton Shirikov, politologo alla Columbia University - è per molti versi più efficace della propaganda sovietica.

Tra le altre cose, tiene conto del fatto che le persone possono ottenere informazioni da fonti diverse e cerca di presentare un'immagine non necessariamente a vantaggio delle autorità, ma quella che i cittadini stessi vorrebbero vedere".

La "sindrome del libro sovietico"

Gli anni '90 sono stati una grande delusione per i cittadini della Russia (così come per molte altre ex repubbliche sovietiche): molti si sono trovati sull'orlo della povertà, mentre alcuni hanno apertamente ostentato ricchezza.

È qui che si è manifestata la "sindrome del libro sovietico": i cittadini russi hanno visto nel loro ambiente la reale incarnazione dell'immagine del "capitalismo decadente" che la propaganda sovietica aveva presentato loro per decenni.

A causa delle decisioni controverse dei primi governi russi, la fiducia nel sistema economico capitalista è stata minata, così come la fede nella democrazia come principio politico.

"Autotraining" per i leader

Gli stessi leader russi credono a ciò che la propaganda sta così attivamente radicando nelle menti dei loro cittadini?

Gli esperti dicono che, almeno per ora, lo fanno: anni di ripetizione delle stesse ideologie non potevano risultare infruttuosi...

Secondo gli esperti contattati da Euronews, è possibile che in realtà molti russi non cadano nella rete della propaganda e non appoggino la guerra, ma semplicemente temano di esprimere la loro posizione e i loro sentimenti, spaventati da repressioni e persecuzioni.

Ma non è solo la paura che impedisce ai cittadini russi - che per propaganda sono abituati a considerare il loro Paese "il più pacifico" - di pronunciarsi apertamente contro la guerra.

Due gravi delusioni in breve tempo - giunte prima dal regime sovietico e poi da quella che in Russia si chiamava "democrazia" negli anni '90 - hanno plasmato il persistente apoliticismo dei cittadini russi.

Molti non solo si dissociano dal governo, ma vivono anche "in una realtà parallela" ad esso: così la guerra scatenata dalla leadership russa sembra svolgersi "in parallelo" con le loro vite.

PUBBLICITÀ

"Pare - aggiunge Shirikov - che una parte significativa dei cittadini (maggioranza o no, è difficile dirlo) non voglia la guerra, ma allo stesso tempo non si preoccupa abbastanza della guerra al punto da opporvisi".

Condividi questo articoloCommenti

Notizie correlate

Aziende straniere in fuga dalla Russia: ma ormai è tardi. Il sogno di Putin di "nazionalizzare"

Russia, attacco droni ferisce 7 studenti in Tatarstan: la regione è a più di mille km dall'Ucraina

"La Russia? Una società senza cittadini e senza aspettative"