Unhcr: almeno 20mila persone hanno attraversato il confine da quando sono iniziati i violenti combattimenti tra esercito e paramilitari
L'arrivo massiccio di migliaia di profughi sudanesi ha messo il confinante Ciad in una situazione difficile.
Secondo l’Alto commissariato delle Nazioni unite per i rifugiati, almeno 20mila persone hanno attraversato il confine da quando due settimane fa sono iniziati i violenti combattimenti tra l’esercito regolare e i paramilitari in Sudan. Altre agenzie umanitarie parlano di oltre 40mila profughi.
"La guerra ci ha mandati via da casa. Eravamo con i nostri figli quando sono arrivati uomini armati e siamo fuggiti", commenta Beské Abdoulaye, rifugiato sudanese.
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Il Ciad ospitava già 1,13 milioni di sfollati: una delle più grandi popolazioni di rifugiati dell’Africa.
Di questi, 800mila sono sud sudanesi, 126 mila eritrei, 58mila etiopi, ospitati principalmente in due campi a est del Paese.
Intanto, la chiusura delle frontiere ha interrotto le principali esportazioni di cibo dal Sudan ai paesi vicini. Pierre Honorat, direttore World Food Programme Ciad, teme che nelle prossime settimane, con l'arrivo delle piogge, il cibo già scarso nei mercati locali si esaurirà completamente.
"Già sostenevamo prima della guerra oltre 400mila rifugiati nel paese. È estremamente urgente intervenire, perché in 6-8 settimane non saremo in grado di raggiungere quei luoghi a causa delle piogge", ha avvertito Honorat.