Il manifesto apparso in molte città mostra uno spicchio di pizza e vuole dimostrare che mentre i lavoratori dell'Europa occidentale ottengono una pizza intera, gli ungheresi si accontentano di un terzo della pizza, perché lo stipendio medio in Ungheria è un terzo di quello occidentale
La pizza della discordia, in Ungheria.
Budapest e altre città del Paese sono state tappezzate da manifesti pubblicitari diffusi dal partito liberale ALDE (Liberali e Democratici per l'Europa), che si trova all'opposizione nel Parlamento magiaro.
Il manifesto mostra uno spicchio di pizza e vuole dimostrare che, mentre i lavoratori dell'Europa occidentale ottengono una pizza intera, gli ungheresi si accontentano di un terzo della pizza, perché l****o stipendio medio in Ungheria è un terzo di quello occidentale.
Dániel Berg, vicepresidente del partito liberale, ha criticato il primo ministro Viktor Orbán, convinto anti-europeista, affermando che adattarsi pienamente all'Europa porterebbe solo vantaggi agli ungheresi.
"È scandaloso che il governo Orbán parli della caduta dell'Occidente e attacchi Bruxelles, ma in realtà i numeri mostrano: più Europa = più vantaggi", ha dichiarato Berg.
A suon di manifesti...
Negli ultimi anni, il governo di Orbán ha lanciato una serie di campagne di manifesti contro le sanzioni dell'Unione europea e la politica dell'Ue in materia di immigrazione.
E al giorno d'oggi, infatti, non si "combatte" politicamente solo con social media, ma anche con i "vecchi" cartelloni pubblicitari.
Qualche mese fa una pagina Facebook chiamata Western Track, realizzata con il sostegno dell'ambasciata degli Stati Uniti a Budapest, ha riempito l'Ungheria di manifesti con scritto "Russi, andate a casa!"
E ora, per Orbán, questa pizza indigesta...