Porterà ad un aumento del contributo alla sicurezza sociale a partire dal 2025 e manterrà l’età pensionabile a 67 anni
Anche la Spagna ha la sua riforma delle pensioni. Ma senza manifestazioni e proteste di piazza. Il congresso ha approvato la nuova riforma della coalizione di governo di sinistra con 179 voti a favore, 104 contrari e 61 astenuti. Porterà ad un aumento del contributo alla sicurezza sociale a partire dal 2025 e manterrà l’età pensionabile a 67 anni. C’è chi prevede che a farne le spese saranno solo i giovani.
“La riforma aumenta l’equità nel sistema pensionistico con un’attenzione particolare alle donne, ai lavoratori autonomi, ai pensionati più vulnerabili e ai lavoratori con carriere irregolari”, ha sottolineato il ministro spagnolo per l’inclusione, la sicurezza sociale e le migrazioni, José Luis Escrivà.
“Il traguardo fondamentale – ha aggiunto – è il recupero del diritto alla rivalutazione delle pensioni secondo l’evoluzione dei prezzi, garantendo il potere d’acquisto a tutti e in ogni momento.”
“Viene stabilita anche una quota di solidarietà da parte delle retribuzioni più alte che inciderà sulla massa salariale che rimane al di sopra della base massima. Questa misura sarà progressiva in base alla retribuzione del lavoratore e sarà dispiegata a partire dal 2025”, ha concluso il ministro.
Questa nuova riforma delle pensioni è destinata a riequilibrare il sistema pensionistico spagnolo, minacciato dall’invecchiamento della popolazione; prevede l’aumento della base contributiva per fare versare di più a chi ha i redditi più alti.
Il testo, invece, non tocca l’età pensionabile legale, che dovrà gradualmente aumentare fino a 67 anni nel 2027. Tuttavia, alcune categorie potranno andare in pensione all’età di 65 anni se hanno contribuito per almeno 38 anni e sei mesi.