Scozia: è Humza Yousaf, primo premier musulmano, a succedere a Sturgeon

Humza Yousaf succede a Sturgeon
Humza Yousaf succede a Sturgeon Diritti d'autore Andrew Milligan/AP
Di Euronews
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Dopo 8 anni di premiership di Sturgeon, va a Humza Yousaf, musulmano e figlio di immigrati, la carica di primo ministro

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Il passo indietro di Nicola Sturgeon aveva lasciato vacante la carica di primo ministro della Scozia.

Il suo successore è all'insegna della continuità: si tratta di Humza Yousaf, primo leader di minoranza etnica a guidare lo Scottish National Party e prossimo capo del governo.

Il 37enne figlio di immigrati dell'Asia meridionale diventerà la prima persona di colore e il primo musulmano a ricoprire la carica di primo ministro della Scozia.
Stretto alleato di Nicola Sturgeon, di cui era ministro della Sanità, Yousaf deve riprendere la lotta per l'autodeterminazione.

Sturgeon era restata al potere 8 anni. Salita al potere dopo la vittoria del ''no'' nel 2014 sul referendum di indipendenza dello Stato, era riuscita a rilanciare il suo campo sconfitto e ad accumulare successi elettorali.
La causa indipendentista, ragion d'essere del SNP, è stata rilanciata dalla Brexit, alla quale si erano opposti il 62% degli scozzesi, il partito vedendo una rottura con Londra come mezzo per tornare nell'Unione europea.

Ma il sostegno all'indipendenza, al centro del programma del SNP, un partito ancorato a sinistra, ristagna. Secondo un sondaggio YouGov del 13 marzo, il 46% degli intervistati si è espresso a favore, in calo di quattro punti rispetto al mese scorso. Includendo gli indecisi, la percentuale scende al 39%. Nel referendum tenutosi nel 2014, il 45% degli scozzesi aveva votato per l'indipendenza. 

Dopo il fallimento del primo referendum sull'indipendenza nel 2014, Nicola Sturgeon desiderava nel giugno 2022 una seconda consultazione, a cui Londra si è fermamente opposta, sostenuta da una decisione della Corte suprema lo scorso anno. 

La Scozia, infatti, non essendo indipendente, non può indire un referendum senza l'accordo di Londra. Il primo ministro aveva annunciato che avrebbe fatto delle elezioni locali nel 2026 un referendum de facto a favore o contro l'indipendenza, una scelta controversa anche all'interno del suo partito.

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