Già 85 milioni di dollari inviati da Washington, ma gli Usa promettono altri aiuti
Il capo della diplomazia americana Antony Blinken è arrivato in Turchia per mostrare il sostegno degli Stati Uniti al suo alleato, devastato da un terremoto che ha ucciso oltre 46mila persone nel Paese e nella vicina Siria. Blinken arrivava da Monaco, in Germania, dove ha partecipato a una conferenza sulla sicurezza. È atterrato alla base aerea di Incirlik, nel sud-est del paese.
È da lì che parte degli aiuti umanitari, in particolare americani, vengono indirizzati verso le zone colpite dal sisma di magnitudo 7.8 avvenuto il 6 febbraio.
Il Segretario di Stato incontrerà nel pomeriggio i funzionari militari e umanitari che coordinano gli aiuti americani alle vittime del disastro e farà il punto sullo sforzo umanitario in atto nella provincia di Hatay, secondo fonti americane.
Gli Stati Uniti hanno schierato il giorno dopo il terremoto, che ha colpito anche la Siria settentrionale, diverse squadre di ricerca e soccorso in Turchia, circa 200 persone, e hanno erogato una prima tranche di 85 milioni di dollari in aiuti umanitari.
Hanno anche fornito elicotteri Black Hawk e Chinook per trasferire i rifornimenti. Le Nazioni Unite hanno chiesto aiuti internazionali per raccogliere un miliardo di dollari per la Turchia.