Mentre Putin ha celebrato il Natale ortodosso a modo suo, pregando da solo nella Cattedrale dell'Annunciazione del Cremlino, la tregua da lui proposta non ha retto. Bombardamenti e artiglieria pesante nel Donbass, soprattutto vicino a Bakhmut. Di chi è la colpa del fallito "cessate il fuoco"?
Nella chiesa più sicura di tutta la Russia, la Cattedrale dell'Annunciazione, all'interno del Cremlino, a Mosca, è stato organizzato un servizio natalizio ortodosso di mezzanotte, in modo che Vladimir Putin (70 anni) potesse pregare da solo. In tutta sicurezza.
Tuttavia, la tregua di 36 ore chiesta dal presidente russo nella guerra con l'Ucraina non ha retto.
Kiev e Mosca si rimpallano la responsabilità del fallimento del cessate il fuoco.
Secondo alcuni analisti, la proposta di Mosca mirava proprio a screditare l'Ucraina come unica responsabile del fallimento della tregua.
Le forze russe e ucraine si sono scambiate colpi di artiglieria in molte aree della prima linea: almeno 3 morti e 14 feriti ucraini negli attacchi russi, anche dopo che Mosca ha dichiarato una tregua unilaterale, respinta da Kiev.
Particolarmente cruenta la battaglia a Soledar, a 10 km da Bakhmut.
Nonostante la tregua che non c'è, anche gli ucraini hanno provato a celebrare degnamente il loro Natale ortodosso.
Euronews racconta: il Natale ortodosso
Zelensky: sospesa la cittadinanza a 13 sacerdoti
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky (44 anni) ha sospeso la cittadinanza ucraina a 13 sacerdoti della Chiesa ortodossa ucraina che fanno capo al Patriarcato di Mosca.
Lo ha riferito l'Agenzia Unian.
Ucraina: sanzionati 119 personaggi russi dello spettacolo
Zelensky ha firmato, altresì, un decreto con cui ha imposto sanzioni economiche a 119 personaggi russi dello spettacolo e della televisione, accusati di aver sostenuto la guerra.
Il consigliere del presidente, Mykhailo Podolyak, li ha definiti "propagandisti di morte", colpevoli di aver "incitato direttamente o indirettamente a uccidere e rubare in Ucraina".