Il Perù volta pagina: arrestato l'ex presidente Castillo, giura la sua vice

La nuova presidente invoca una "tregua politica" per superare la crisi
Destituito il presidente che voleva rovesciare il Parlamento, il Perù promuove alla guida del Paese la sua numero due. Vice di Pedro Castillo, Dina Boluarte ha prestato giuramento di fronte all'Assemblea e invocato una "tregua politica" per uscire dalla crisi istituzionale.
Castillo incriminato per "reati contro lo Stato e l'ordine costituzionale"
Arrestato e incriminato per "reati contro lo Stato e l'ordine costituzionale", Castillo aveva annunciato in un discorso alla nazione di voler dissolvere il Parlamento, controllato dall'opposizione, per sostituirlo con un governo di emergenza. Un piano fallito prima per l'insubordinazione dell'Assemblea, che ha reagito anticipando la volontà di votarne la destituzione e poi per l'avallo all'impeachment della Corte costituzionale, che l'ha accusato di aver lanciato un colpo di Stato.
Perquisizioni nella sede del governo: la Procura cerca prove contro Castillo
La Procura generale ha avviato perquisizioni nel palazzo del governo e in altre sedi istituzionali, alla ricerca di prove a carico di Castillo. Contro di lui anche una buona parte dell'opinione pubblica, che in strada ne ha festeggiata la destituzione, ricordando come sia al centro di un'inchiesta per corruzione, legata a un presunto giro di tangenti. Sette nel complesso, le procedure aperte a suo carico dalla giustizia peruviana.
Solidarietà al Parlamento da altri paesi sudamericani: "Si rispetti la volontà popolare"
Solidarietà al Parlamento e al popolo peruviano Castillo sono state espresse anche da diversi paesi dell'Organizzazione degli stati americani. Al Ministero degli esteri colombiano, che ha "condannato ogni attacco alla democrazia" e ribadito la centralità della "volontà popolare", ha fatto tra gli altri eco il suo omologo cileno, che ha lanciato un appello al "rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali".