La Procura generale peruviana ha disposto la custodia cautelare di Castillo per 18 mesi, accusato di ribellione e tentato colpo di stato, in seguito al suo discorso del 7 dicembre in Parlamento. Le violente proteste, in tutto il Paese, hanno provocato finora almeno 18 vittime
"Polizia non ci uccidere, siamo vostri fratelli!"
Lo scrivono i manifestanti che da giorni, a decine di migliaia, nella capitale Lima e in tutto il Perù, stanno protestando per la rimozione e l'arresto dI Pedro Castillo, 53 anni, il cosiddetto "Presidente contadino", in carica dal luglio 2021, ora detenuto nel carcere di Arequipa.
La Procura generale peruviana ha disposto la custodia cautelare di Castillo per 18 mesi, fino al 6 giugno 2024, accusato di ribellione e tentato colpo di stato, in seguito al suo discorso del 7 dicembre scorso, quando annunciò lo scioglimento del Parlamento - appena prima del voto sul suo impeachment, a causa di accuse di corruzione - l'avvio di un processo di riforma della Costituzione e un sostanziale commissariamento di tutti gli organi giudiziari peruviani.
Le violente proteste hanno, finora, provocato la morte di almeno 18 persone, è stato dichiarato lo stato di emergenza (per un mese) in tutto il Perù e in 15 province è entrato in vigore il coprifuoco (per almeno cinque giorni).
Nelle ultime 24 ore, scontri particolarmente duri ci sono stati ad Ayacucho, dove i dimostranti hanno battagliato con polizia ed esercito per il controllo dell'aeroporto.
Il governo di questa regione ha diffuso un comunicato in cui ha accusato la presidente "pro tempore" Dina Boluarte e i ministri della Difesa e dell'Interni per avere causato diverse vittime durante i disordini.
Decine i turisti italiani bloccati in Perù, in particolare a Machu Picchu, dopo l'interruzione dei servizi di trasporto per le località turistiche.
Da martedi scorso, i sindacati rurali e le organizzazioni dei popoli indigeni hanno proclamato uno sciopero generale a tempo indeterminato.
Nel Parlamento di Lima, carico di tensioni, si discute del futuro politico del Perù: la presidente Dina Boluarte, già vice di Castillo, ha annunciato le elezioni, ma solo ad aprile 2024, probabilmente anticipate a fine 2023.
Nel frattempo il Perù vive l'ennesima stagione di violenza e incertezza.