Omicidio di Daphne Caruana Galizia: i fratelli sicari condannati a 40 anni di carcere

In tre in carcere per l'omicidio di Daphne Caruana Galizia.
In tre in carcere per l'omicidio di Daphne Caruana Galizia. Diritti d'autore Screenshot
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Di Cristiano TassinariEuronews World - Ansa
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Il Tribunale di La Valletta ha condannato a 40 anni di carcere i fratelli George e Alfred Degiorgio, sicari rei confessi dell'omicidio della giornalista investigativa Daphne Caruana Galizia, avvenuto il 16 ottobre 2017. Già in carcere anche Vincent Muscat, nel 2021 condannato a 15 anni

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La giustizia maltese, al Tribunale di La Valletta, ha condannato a 40 anni di carcere i fratelli George e Alfred Degiorgio, sicari rei confessi dell'omicidio della giornalista investigativa Daphne Caruana Galizia.

 I Degiorgio sono stati accusati dal loro complice, Vince Muscat, che ha patteggiato 15 anni di pena in cambio delle prove contro di loro. I fratelli erano stati ingaggiati dall'intermediario di morte, l'ex tassista ed usuraio Melvin Theuma, che ha ottenuto il condono tombale su tutti i suoi reati in cambio delle prove che hanno incastrato il presunto mandante, l'imprenditoreYorgen Fenech, arrestato a novembre 2019 mentre tentava la fuga con uno yacht di famiglia.

Inchiesta non ancora chiusa

La fase preliminare del processo contro Fenech si è conclusa l'estate scorsa e la fase dibattimentale sarà avviata entro la fine dell'anno.

L'inchiesta di polizia non è ancora formalmente chiusa, anche se della banda operativa sono stati arrestati anche i fornitori della bomba (i fratelli Robert e Adrian Agius ed il loro complice Jamie Vella). Non è stata ancora fatta piena luce sulle connessioni e complicità a livello politico.

I fratelli Degiorgio sostenevano di avere prove contro l'ex ministro dell'Economia, Chris Cardona, per una proposta fatta già nel 2015 ed apparentemente abortita prima che venisse completata la pianificazione.

Cinque anni fa

Daphne Caruana Galizia è stata assassinata il 16 ottobre 2017 - domenica saranno cinque anni esatti - con una autobomba piazzata nella sua auto (presa a noleggio), a pochi passi dalla sua casa nella campagna di Bidnija, nel nord di Malta.

Aveva 53 anni.

La bomba che ha fatto esplodere l'auto della giornalista - sistemata sotto il sedile - è stata azionata grazie ad un telefono cellulare.

Zigli Jonathan Borg/AP
Un'immagine di Daphne Caruana Galizia, durante una delle manifestazioni per chiedere giustizia.Zigli Jonathan Borg/AP

Nelle settimane e nei mesi precedenti, la reporter maltese aveva indagato sul coinvolgimento di molti politici maltesi nei "Panama Papers".

Fenech nega ogni accusa 

Come già detto, l'indagine coinvolge anche l'uomo d'affari Yorgen Fenech, presunto mandante dell'omicidio, che all'epoca avrebbe siglato un patto di corruzione con l'ex capo di gabinetto Keith Schembri e l'ex ministro dell'Energia e del Turismo Konrad Mizzi. 
Fenech nega ogni accusa. 

L'assassinio di Daphne Caruana Galizia sconvolse l'opinione pubblica di Malta e portò alle dimissioni dell'allora primo ministro maltese Joseph Muscat.

"Piena giustizia sarà fatta"

Per l'attuale premier maltese Robert Abela, "questa sentenza è un altro importante passo avanti verso la giustizia per la famiglia Caruana Galizia. Ora ci sono tre persone condannate per questo omicidio e tre altre in attesa di processo. Restiamo determinati a far sì che piena giustizia sia fatta, per la famiglia e per Malta". 

Euronews racconta

Servizio del 16 ottobre 2017.

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