Uccisione della giornalista Caruana Galizia, "Malta è responsabile"

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"Cultura di impunità infiltratasi nelle istituzioni". La reporter anticorruzione è stata assassinata nel 2017

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Malta dovrebbe assumersi la responsabilità della morte di Daphne Caruana Galizia”. Questo l’esito dell’inchiesta pubblica sull'assassinio della giornalista uccisa da una bomba piazzata nella sua auto il 16 ottobre 2017. "La commissione d'inchiesta conferma inequivocabilmente che lo Stato non è stato direttamente coinvolto nell'assassinio - ha detto il primo ministro di Malta, Robert Abela -Tuttavia, afferma anche che deve assumersi la responsabilità di gravi carenze, soprattutto legate alla governance e alla protezione dei giornalisti. Come primo ministro di Malta, sento il dovere di chiedere scusa alla famiglia di Daphne Caruana Galizia".

Paul, figlio della giornalista che ha pagato con la vita le sue indagini sulla corruzione e l’evasione fiscale, chiede che siano accertate tutte le responsabilità. "Le scuse le accettiamo. Pensiamo però che ci dovrebbe essere la piena responsabilità per ogni errore, per ogni singolo errore di chiunque esso sia. Sappiamo che ci sono ancora persone che devono rispondere delle loro azioni".

Secondo le conclusioni dell’inchiesta, un rapporto di oltre 400 pagine, "lo Stato è responsabile di una cultura di impunità che, infiltratasi nelle istituzioni, ha portato al crollo dello stato di diritto".

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