Tour del segretario di Stato Usa Blinken, prima tappa in Colombia. In agenda: lotta al narcotraffico e equilibri geopolitici in America Latina
Con la crisi ucraina in atto e la Russia meno presente sullo scacchiere politico dell'America Latina, gli Stati Uniti cercano di non perdere la rendita di posizione in Colombia.
Il segretario di Stato americano, Antony Blinken, è volato a Bogotà dove un tempo stringeva la mano destra al presidente conservatore Iván Duque e ora cerca la sinistra del progressista Gustavo Petro.
Durante la sua visita ufficiale, Blinken ha sottolineato l'impegno dei due Paesi nell'attuazione dell'accordo di pace (tra il governo della Colombia e l'organizzazione guerrigliera Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia - Esercito del Popolo, FARC-EP) e nella lotta al narcotraffico attraverso un approccio globale: "Sosteniamo con forza l'approccio olistico che l'amministrazione del presidente Petro sta adottando per combattere il narcotraffico attraverso la sicurezza rurale, la giustizia, lo sviluppo, la protezione dell'ambiente, la riduzione dell'offerta e della domanda, anche negli Stati Uniti", ha dichiarato il segretario di Stato Usa.
Nel tweet di Blinken: "Siamo vicini agli sforzi della Colombia per attuare pienamente l'accordo di pace del 2016 e sostenere le comunità afrocolombiane e indigene colpite in modo sproporzionato dal conflitto. Ad oggi, gli Stati Uniti hanno fornito oltre 1 miliardo di dollari in assistenza per sostenere l'attuazione dell'Accordo di pace".
Ma Petro non è Duque e, per ora, le divergenze sugli equilibri continentali restano in piedi.
A partire da Cuba, ancora nella lista dei Paesi che promuovono il terrorismo, secondo gli Stati Uniti: "Questa si chiama ingiustizia - ha detto il presidente colombiano - non dipende da noi ma deve essere corretta".
Washington accusa L'Avana di ospitare membri della guerriglia dell'Esercito di Liberazione Nazionale. Bogotà ricorda che l'isola ha ospitato i negoziati di pace con le FARC e successivamente con l'ELN.
Nel gioco dei contrappesi il Paese sudamericano resta un un interlocutore importante per Washington che ha poche speranze di allontanare il Venezuela di Maduro dalla Russia, ma che in ogni caso spera nella mediazione di Bogotà.
"La nostra ferma speranza è che si assista a una ripresa del dialogo con l'opposizione e, in ultima analisi, che il Venezuela torni sulla strada della democrazia attraverso elezioni libere ed eque".
Prima di proseguire il suo tour, Blinken ha firmato un impegno a difendere i diritti delle popolazioni indigene e afrocolombiane nel quadro dell'accordo di pace.
Nelle prossime ore sarà a Santiago per incontrare il presidente cileno Gabriel Boric.