Ucraina, lo stabilimento è stato chiuso per motivi di sicurezza. Stop all'ultimo reattore

Centrale nucleare di Zaporizhzhia- Ucraina
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Di Debora Gandini
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Ora la centrale ucraina è stata disconnessa dalla rete elettrica mentre sono in corso i preparativi per il raffreddamento. ONU e Aiea temevano un disastro per i continui bombardamenti

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Alla fine la centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia è stata completamente spenta per motivi di sicurezza. Ad annunciarlo funzionari di Kiev e l**'autorità nucleare Energoatom**.

Dopo che anche l’ultimo reattore, il numero sei è stato fermato, ora lo stabilimento è stato disconnesso dalla rete elettrica mentre sono in corso i preparativi per il raffreddamento e il trasferimento allo stato freddo. Dall’inizio del conflitto la più grande centrale nucleare d'Europa è finita nel mirino dei bombardamenti, con Russia e Ucraina che si stanno incolpano a vicenda per l'escalation della situazione intorno alla struttura.

Secondo l’agenzia ucraina l'impianto negli ultimi tre giorni stava già funzionando in "modalità isola" ovvero stava producendo solo elettricità per la propria fornitura, perché tutte le linee che lo collegavano alla rete elettrica ucraina erano state interrotte dai raid.

Il Direttore generale dell’Aiea Rafael Grossi, aveva espresso una grande preoccupazione per il pericolo di un disastro dopo che l’impianto era stato attaccato e violato più volte. 

La visita degli ispettori Aiea alla centrale

L'Agenzia internazionale per l'energia atomica aveva dichiarato nelle scorse settimane di volere istituire immediatamente una "zona sicura" per l'impianto di Zaporizhzhia. Il rapporto stilato dai suoi tecnici dopo aver visitato l'impianto, ritiene questa condizione fondamentale per evitare una catastrofe atomica.

"...sebbene gli eventi passati non abbiano ancora originato un'emergenza nucleare, hanno rappresentato una minaccia per la sicurezza e la protezione nucleare perché le funzioni di sicurezza ( il raffreddamento in particolare) potrebbero essere danneggiate". Così recita il rapporto, che è stato pubblicato nel mezzo di nuove accuse tra russi e ucraini per gli attacchi che hanno avuto luogo nelle vicinanze della centrale. Mosca afferma che tre tiri ucraini hanno mirato il complesso lunedì.

Tutte le fasi prima dello spegnimento

Insieme alla visita degli ispettori dell'Aiea, dall'Onu era arrivato un ulteriore invito. Il Segretario Generale delle Nazioni UniteAntónio Guterresaveva dichiarato che: "Gli sforzi per ristabilire la centrale nucleare di Zaporizhzhia come infrastruttura puramente civile sono vitali. Come primo passo le forze russe e ucraine devono impegnarsi a non intraprendere alcuna attività militare verso o dal sito".

"Come secondo passo - ha aggiunto - dovrebbe essere garantito un accordo su un perimetro smilitarizzato, che includa l'impegno delle forze russe a ritirare tutto il personale e l'equipaggiamento militare e di quelle ucraine a non entrarvi".

"Qualsiasi danno, intenzionale o meno, alla centrale nucleare di Zaporizhzhia potrebbe significare una catastrofe, non solo per le immediate vicinanze, ma per la regione e oltre. Devono essere intrapresi tutti i passi per evitare tale scenario, il buon senso e la cooperazione devono guidare la strada", ha ribadito il segretario generale. "Qualsiasi azione che possa mettere in pericolo l'integrità fisica, la sicurezza o l'incolumità della centrale è inaccettabile", ha aggiunto.

"Gli operatori della centrale nucleare di Zaporizhzhia devono essere in grado di svolgere i propri compiti e le comunicazioni devono essere mantenute. Ora è il momento di concordare urgentemente misure concrete per garantire la sicurezza dell'area", ha aggiunto Guterres.

La versione di Mosca

La centrale nucleare di Zaporizhzhia "funziona normalmente, l'unica minaccia sono i bombardamenti delle forze armate ucraine". Lo ha detto l'ambasciatore russo all'Onu, Vassily Nebenzia, durante la riunione del Consiglio di sicurezza. "Ci rammarichiamo che nel rapporto dell'Aiea la fonte dei bombardamenti non sia stata nominata direttamente, è importante chiamare le cose con il loro nome", ha aggiunto.

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